
Il presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik, ha ribadito la sua tesi secondo cui l’attuale assetto statale della Bosnia Erzegovina è un “errore sistemico”, prendendo spunto dalle recenti proteste dei trasportatori. A Banja Luka, Dodik ha dichiarato che la nazione “non può vivere” in queste condizioni, definendola un “fallimento e un’illusione”.
Nel mirino delle sue critiche è finito il ministro delle Comunicazioni e dei Trasporti, Edin Forto, a cui ha chiesto le dimissioni. Dodik ha attribuito la responsabilità della crisi a ciò che ha definito la “Sarajevo politica”, accusandola di aver “inventato un problema” con l’obiettivo di “unitarizzare e centralizzare la Bosnia Erzegovina”. Secondo il presidente, questo tentativo di centralizzazione ha portato a un “mondo paralizzato”, con città e strade bloccate.
Dodik ha spostato il peso della responsabilità da Forto a una figura più generica, quella del “presuntuoso che pensa di sapere tutto su ciò che è bene per la gente”. Ha poi espresso il suo sostegno ai trasportatori in protesta, affermando che sono appoggiati anche dai cittadini della Repubblica Srpska. Per alleviare la loro situazione, ha promesso di fornire loro cibo e acqua.