
(AGENPARL) – Mon 01 September 2025 Zanni scrive a Lepore
I cantieri del tram stanno continuando a creare pesanti disagi non solo ai commercianti, ma anche a migliaia di residenti e proprietari immobiliari. Rumori, difficoltà di parcheggio, impossibilità di raggiungere agevolmente le abitazioni, barriere per anziani e famiglie. Una quotidianità complicata che non riguarda solo le attività economiche, ma la vita stessa nei quartieri, portare sulle buste della spesa può diventare un’impresa.
Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare – associazione proprietari immobiliari, ha inviato una lettera al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, per chiedere misure immediate e concrete: contributi e agevolazioni fiscali su IMU e TARI, fondi di garanzia e sgravi a favore dei residenti e dei proprietari che subiscono i cantieri senza alcun riconoscimento. “Gli interventi in via San Felice, via Riva Reno, via San Donato, via Indipendenza, via Corticella e in via Larga, così come la chiusura del Pontelungo fino al 2026 – sottolinea Zanni – stanno avendo un impatto diretto sulle famiglie che vivono e lavorano in queste zone. Non parliamo solo di attività economiche penalizzate, ma di residenti che ogni giorno devono fare i conti con strade chiuse, rumori costanti, rallentamenti del traffico e problemi di accesso alle proprie case. Si tratta di un disagio economico e sociale che non può più essere ignorato”.
Confabitare denuncia come in diversi quartieri la viabilità sia stata spostata su strade secondarie inadeguate, con code quotidiane, infrazioni al codice della strada e difficoltà anche per i mezzi di emergenza. “È inaccettabile – aggiunge Zanni – che i residenti e i proprietari non siano inclusi nei tavoli decisionali. Dobbiamo continuamente bussare alle porte delle istituzioni per tutelare la quotidianità di chi abita le case e i quartieri interessati dai lavori”. Per l’associazione, è essenziale che le autorità locali riconoscano la gravità del problema e affrontino i disagi con misure straordinarie: agevolazioni fiscali, sostegni economici, coinvolgimento delle rappresentanze dei proprietari nella cabina di regia che supervisiona i lavori, e una maggiore attenzione alla gestione quotidiana dei cantieri. “Si parla di sacrifici per i cantieri del tram, in vista della mobilità futura – conclude Zanni – ma non si può sacrificare la vita quotidiana di migliaia di residenti. Serve subito un piano di sostegno concreto per chi vive dentro i cantieri”.