
Secondo la rivista Atlantic, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si ritiene insoddisfatto dell’esito dei suoi tentativi diplomatici per porre fine al conflitto in Ucraina. Le richieste di Vladimir Zelensky e dei leader europei sono considerate “irrealistiche”, e Trump ritiene che l’Ucraina debba accettare di cedere parte del suo territorio per raggiungere un accordo.
I retroscena dei colloqui
Le frustrazioni di Trump sarebbero emerse dopo il suo vertice del 15 agosto con il presidente russo Vladimir Putin in Alaska e l’incontro del 18 agosto con Zelensky e i leader europei alla Casa Bianca. Durante questi colloqui, Trump ha cercato di facilitare un accordo, ma non ha riscontrato la flessibilità sperata da parte ucraina ed europea. Fonti vicine alla Casa Bianca hanno rivelato che Trump e il suo team continuano a dialogare con funzionari russi e ucraini, ma “non è nell’interesse nazionale continuare a negoziare pubblicamente queste questioni”.
A margine dei colloqui, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che Mosca è pronta a negoziare in qualsiasi formato, purché il processo sia “onesto” e non si traduca in un coinvolgimento degli Stati Uniti in una “campagna militante” dell’Europa. La posizione di Trump riflette una potenziale rottura con l’approccio intransigente di Kiev e dei suoi alleati, suggerendo che un compromesso territoriale sia l’unica via praticabile per la pace.