
(AGENPARL) – Fri 22 August 2025 **Giani in visita a due bimbe palestinesi ricoverate a Massa: “Accanto ai
più fragili, per la pace e i diritti dei popoli”**
/Scritto da Redazione, venerdì 22 agosto 2025 alle 16:03/
Il presidente della Regione Eugenio Giani si è recato oggi in visita
all’Ospedale del Cuore “G. Pasquinucci” di Massa per incontrare due piccole
pazienti palestinesi, ricoverate presso la struttura per ricevere cure
salvavita, considerato che vengono da una terra senza medicine, con
ospedali distrutti o sovraffollati, dove le cure che servono loro sono
impossibili a seguito degli attacchi dello Stato israeliano nella Striscia
di Gaza. Si tratta di due bambine, una di appena tre mesi e l’altra di tre
anni, arrivate in Toscana grazie all’impegno delle realtà sanitarie
toscane, pubbliche e del volontariato.
“In una terra martoriata, dove i diritti dei più piccoli sono troppo
spesso negati, la Toscana continua a offrire una speranza concreta”, ha
dichiarato il presidente. “Grazie al lavoro straordinario dei medici, degli
operatori sanitari e delle associazioni umanitarie, queste bambine hanno
potuto accedere a cure che rappresentano molto più di un intervento
medico: sono un gesto di pace, di solidarietà e di umanità. La Toscana –
ha ribadito -, anche nei momenti più difficili, è esempio di accoglienza
e civiltà”.
Durante la visita, il presidente ha incontrato il personale medico e
infermieristico che si prende cura delle bambine e ha portato il saluto e
il sostegno dell’intera comunità toscana alle famiglie coinvolte. Il
presidente ha inoltre ricordato il percorso della proposta di legge
regionale approvata dal Consiglio della Toscana per il riconoscimento dello
Stato di Palestina.
“Con quella proposta – ha aggiunto Giani – abbiamo voluto confermare con
forza la posizione della Toscana a favore della pace, del diritto
all’autodeterminazione dei popoli e della fine delle violenze nella
Striscia di Gaza e nei territori palestinesi. Non è solo un atto politico,
ma un’espressione di valori profondi che guidano il nostro agire
istituzionale.”