
(AGENPARL) – Wed 20 August 2025 Confcommercio: bene aumento imprese al 30 giugno ma preoccupazione per
l’autunno
“I dati relativi alla nati-mortalità di impresa in Basilicata al secondo
trimestre 2025 sono incoraggianti anche se dobbiamo concentrare ogni sforzo
in vista di un autunno che per le pmi del terziario si profila
particolarmente difficile”. E’ il commento del presidente di Confcommercio
Potenza Angelo Lovallo facendo riferimento ai dati della Camera di
Commercio Basilicata che al 30 giugno 2025 segnano un saldo positivo di 248
imprese tra 618 nuove iscrizioni e 370 cessazioni, di cui in provincia di
Potenza più 187 imprese (405 “matricole” e 218 cessate) e in provincia di
Matera più 61 imprese (213 “matricole” e 152 cessate). “Le nostre
preoccupazioni – aggiunge Lovallo – sono rivolte principalmente al calo dei
consumi che nel terziario-servizi sta pesando anche in questa stagione
estiva”.
Secondo un’*analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio* le spese
obbligate – ovvero quelle legate a beni e servizi di cui le famiglie non
possono fare a meno, come casa, energia, bollette, sanità, trasporti e
assicurazioni – continuano a pesare sempre di più sui bilanci familiari:
nel 2025 arrivano infatti a rappresentare *il 42,2% della spesa totale*,
con un *aumento di 5,2 punti rispetto al 1995*. Si tratta di *“una
dinamica ormai strutturale, che riduce sempre di più l’area delle scelte
libere di consumo, limitando il potenziale di crescita dell’economia legata
alla domanda interna”. *In termini ‘monetari’, *a fronte di una spesa pro
capite complessiva di 22.114 euro, oltre 9.300 euro sono assorbiti da spese
non comprimibili.* Tra queste primeggia come sempre l*’abitazione* (5.171
euro, +109 euro rispetto al 2024), seguita da *assicurazioni e
carburanti *(2.151
euro) ed energia (1.651 euro). A rendere sempre più gravoso il peso delle
spese obbligate è la *dinamica dei prezzi*: dal 1995 ad oggi il loro indice
è cresciuto del 132%, più del doppio rispetto a quello dei beni
commercializzabili (+55%). In particolare, l’energia – nonostante il
rallentamento del 2025 – ha visto i suoi prezzi aumentare del 178% in
trent’anni. Sul versante dei *commercializzabili*, invece, se da un lato *i
servizi (come ristorazione, turismo, tempo libero) mostrano segnali di
recupero* (+134 euro pro capite), dall’altro *i beni tradizionali
(alimentari inclusi) registrano un’ulteriore flessione* (-57 euro). Una
tendenza che, insieme alla riduzione demografica e al cambiamento delle
abitudini di consumo, richiede attenzione: per rilanciare la domanda
interna *”è necessario rimuovere gli ostacoli che comprimono la libertà di
spesa, a partire dal contenimento dei costi fissi e dalla tutela del potere
d’acquisto”.*
*“Ci aspetta dunque un autunno complicato che dobbiamo affrontare
rafforzando la “resistenza” delle piccole imprese specie quelle individuali
e familiari”: conclude Lovallo.*