
Il Partito Democratico statunitense sta attraversando una fase di consenso ai minimi storici. Un nuovo sondaggio Gallup rivela che solo il 34% degli americani ha un’opinione favorevole della formazione, segnando il livello più basso mai registrato dall’istituto da quando ha iniziato a monitorare questo indicatore nel 1992.
Un declino di lungo periodo
Storicamente, tra gli anni ’90 e i primi anni 2000, il gradimento verso i Democratici oscillava stabilmente tra il 40% e il 60%. La tendenza ha iniziato a peggiorare a metà degli anni 2010, con cali marcati anche nei primi anni 2020.
In poco più di tre decenni, il favore nei confronti del partito è sceso di circa 20 punti percentuali, passando dal 54% dei primi anni ’90 all’attuale 34%.
Sfiducia anche tra gli elettori democratici
Il calo non riguarda solo gli indipendenti o i repubblicani: un sondaggio Associated Press-NORC di luglio ha mostrato che oltre un terzo degli elettori democratici descrive il proprio partito come “debole” e “inefficace” nel contrastare le politiche dell’amministrazione del presidente Donald Trump.
Parallelamente, un’indagine condotta dal super PAC Unite the Country ha rilevato che il sostegno al partito è sceso sotto il 35% tra uomini ispanici e classe operaia negli stati in bilico.
Perdite su temi chiave
Altri sondaggi evidenziano una perdita di terreno dei Democratici rispetto ai Repubblicani su questioni cruciali come:
- Inflazione
- Immigrazione
- Politica estera
Secondo la Quinnipiac University, il gradimento dei Democratici al Congresso è crollato al 19%, altro record negativo storico.
Segnale d’allarme per il 2024
I dati Gallup non solo segnalano un momento di crisi politica, ma confermano un trend al ribasso pluridecennale dell’immagine del partito. Con le elezioni presidenziali alle porte, questo nuovo minimo storico rappresenta un campanello d’allarme per la leadership democratica, chiamata a riconquistare la fiducia di segmenti elettorali sempre più distanti.
