
Con profonda indignazione e allarme denuncio il tragico bollettino di guerra rappresentato dai dati INAIL sugli infortuni e i decessi degli studenti coinvolti nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Otto giovani vite spezzate e migliaia di infortuni gravi costituiscono un prezzo inaccettabile per un sistema educativo che dovrebbe formare, non mettere a repentaglio la vita dei nostri studenti. Questo non è apprendimento, ma sfruttamento lavorativo mascherato da stage gratuito, che espone giovani, spesso minorenni, a pericoli mortali senza formazione né supervisione adeguate.
Ricordo i casi di morte degli studenti prima e dopo l’inserimento dell’assicurazione INAIL obbligatoria: Lorenzo Parelli, morto a 18 anni, il 21 gennaio 2022 a Lauzacco in provincia di Udine, schiacciato da una putrella d’acciaio di 150 kg caduta da sei metri durante un’attività di carpenteria presso l’azienda Burimec, nell’ultimo giorno di Alternanza Scuola-Lavoro. L’inchiesta per omicidio colposo ha evidenziato l’assenza di supervisione e formazione, senza indennizzi INAIL per la mancanza di obbligo assicurativo; Giuseppe Lenoci di 16 anni, morto il 16 febbraio 2022, a Fermignano nelle Marche, in un incidente stradale a bordo di un Fiat Panda aziendale, guidata dal titolare, diretto in un cantiere. Privo di identificazione come studente e di formazione sui rischi, la sua morte ha rivelato l’opacità e l’assenza di tutele pre-2023; Giuliano De Seta minorenne, morto il 16 settembre 2022 in Veneto, schiacciato da un macchinario. La scarsa documentazione riflette la mancanza di copertura INAIL, che ha limitato il riconoscimento delle responsabilità. I casi di morte post-2023 con assicurazione INAIL obbligatoria hanno riguardato cinque studenti durante il primo trimestre 2025 in Lombardia, Campania e a Bolzano. Si tratta di due studentesse e tre studenti morti di cui uno in un infortunio in itinere, probabilmente stradale, e quattro nelle sedi di PCTO, in circostanze non dettagliate per dati provvisori o privacy. Nonostante l’assicurazione INAIL introdotta dal decreto legge n. 48/2023, queste tragedie evidenziano la persistente mancanza di sicurezza. I casi di infortunio prima del 2023 registrano nel 2022, 641 infortuni in ASL su 17.531 denunce di minori, con ferite da taglio, ustioni, cadute e traumi da macchinari, spesso non denunciati per l’assenza di obblighi INAIL, ricordando che la mancanza di un registro nazionale ha favorito opacità e possibili insabbiamenti, con incidenti gestiti informalmente da scuole e aziende.
Nel 2024 invece i casi riguardano 2.100 denunce di infortuni in PCTO, pari al 2,7% di 77.883 totali, causati da macchinari pericolosi, cadute e infortuni in itinere.
Nel solo primo trimestre 2025 ci sono state 600 denunce, con casi gravi come la studentessa di 17 anni di Emilia-Romagna che il 4 giugno 2025 ha rischiato di perdere una mano usando un tosaerba, senza formazione né supervisione e dello studente minorenne di Rieti che il 27 febbraio 2025 ha riportato fratture multiple a un braccio per l’uso di un tornio in un’officina, senza istruzioni adeguate.
Questo governo ha reso i PCTO una trappola mortale, aumentando il carico orario rispetto all’Alternanza Scuola-Lavoro del 2015, che prevedeva 200 ore per i licei e 400 per tecnici e professionali nel triennio. Le normative attuali impongono fino a 300 ore per i licei e 600 per tecnici e professionali, estendendo l’obbligo al biennio, coinvolgendo studenti di 14-15 anni in contesti lavorativi pericolosi senza preparazione. L’assenza di tutor qualificati e controlli sulle aziende trasforma i PCTO in sfruttamento istituzionalizzato.
Mi unisco alle parole di Paolo Notarnicola, Presidente della Rete degli Studenti Medi, che ha dichiarato:
*”Esprimiamo sdegno e preoccupazione per il massacro silenzioso che si consuma nei PCTO, un sistema che ha trasformato l’istruzione in un campo di sfruttamento e morte. Otto compagni hanno perso la vita e migliaia sono stati feriti in nome di un’educazione che ha perso ogni valore formativo. Questo è sfruttamento lavorativo sotto forma di stage gratuito, dove gli studenti sono trattati come manodopera usa e getta, senza formazione né tutele. Chiediamo l’abolizione immediata dei PCTO: il fondo da 10 milioni di euro è una beffa che non riporterà in vita i nostri compagni né cancellerà le ferite. Vogliamo un’istruzione sicura e dignitosa, non un sistema che ci manda al macello.”
Il mondo della scuola chiede con forza l’immediata abolizione dei PCTO nella loro forma attuale. Il fondo di risarcimento da 10 milioni di euro è un’ammissione di colpa che non riporterà in vita le vittime né cancellerà le cicatrici degli infortuni. L’istruzione deve garantire sicurezza, dignità e vero apprendimento, non il sacrificio di giovani sull’altare di un sistema che li usa come manodopera gratuita. A mio parere questa pratica che genera morte, infortuni e sfruttamento deve finire ora. Lo dichiara l’Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica.
