
(AGENPARL) – Mon 11 August 2025 Comunicato stampa
Scompenso cardiaco avanzato: prende forma il Registro
PRINCE-WHF, per integrare precocemente le cure palliative
Uno studio clinico della ASST Papa Giovanni XXIII dimostra l’efficacia di un nuovo
strumento per identificare i pazienti più fragili e migliorare l’appropriatezza della
presa in carico.
Bergamo, 11 agosto 2025 – Migliorare la qualità della vita, ridurre i ricoveri non programmati
e attivare tempestivamente il supporto delle cure palliative nei pazienti con scompenso
cardiaco avanzato. È questo l’obiettivo del Registro PRINCE-WHF, un nuovo strumento
clinico-assistenziale ideato dalla Cardiologia della ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, i
cui risultati preliminari sono stati recentemente pubblicati sull’International Journal of
Cardiology.
Lo studio ha coinvolto 144 pazienti affetti da scompenso cardiaco in peggioramento
clinico, seguiti presso il Day Hospital cardiologico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII.
Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica nella quale il cuore perde gradualmente la
capacità di pompare sangue in modo efficiente, causando sintomi come affanno,
stanchezza, gonfiore alle gambe e ridotta tolleranza agli sforzi. Nelle fasi iniziali può essere
gestito con terapie farmacologiche e controlli regolari, ma nel tempo può evolvere in
scompenso cardiaco worsening (WHF) o avanzato, una condizione più grave in cui i
sintomi diventano persistenti e invalidanti, anche a riposo. In questa fase, la qualità della
vita si riduce drasticamente: i pazienti necessitano di ricoveri frequenti, spesso perdono
autonomia e richiedono un’assistenza continua.
Sebbene le linee guida europee e americane raccomandino l’integrazione delle cure
palliative nella gestione dello scompenso cardiaco, l’applicazione sistematica di questo
approccio nella pratica clinica resta limitata. Persistono infatti ambiguità riguardo alla
tempistica di attivazione e ai criteri di riferimento, rendendo difficile individuare il momento
più appropriato per coinvolgere le cure palliative.
Proprio per rispondere alla mancanza di strumenti per integrare in modo tempestivo le cure
palliative in simultanea alle terapie dello scompenso cardiaco avanzato, nel Day Hospital
della Cardiologia della ASST Papa Giovanni XXIII è nato il Registro PRINCE-WHF, un
modello innovativo che consente di valutare in modo standardizzato la complessità del
quadro clinico, il livello di fragilità e i bisogni assistenziali dei pazienti, aiutando i medici a
identificare precocemente i soggetti che potrebbero beneficiare delle cure palliative.
Viene chiamato “registro” perché raccoglie in modo sistematico una serie di dati clinici,
funzionali e sociali utili a valutare la fragilità e la complessità della condizione del paziente.
Il registro viene alimentato grazie a uno strumento validato da Regione Lombardia: il
Suballegato E, un questionario che consente di attribuire un punteggio oggettivo al bisogno
assistenziale.
I risultati dello studio mostrano che circa un terzo dei pazienti ha ottenuto punteggi elevati,
indicativi di maggiore fragilità. In questi casi, il rischio di eventi clinici significativi – come
ricoveri non programmati, accessi in pronto soccorso o decesso – è risultato più che doppio
rispetto agli altri pazienti: nel giro di tre mesi, oltre il 60% ha vissuto almeno un evento clinico
significativo, contro il 34% dei soggetti con punteggi più bassi.
Il Suballegato E si è quindi dimostrato uno strumento predittivo affidabile, più preciso, in
questo contesto, di altri modelli comunemente utilizzati in cardiologia per stimare la gravità
della malattia.
«L’introduzione del Registro PRINCE-WHF ci permette di sviluppare un modello di
assistenza proattivo e personalizzato, capace di riconoscere con anticipo i bisogni
complessi dei pazienti e di costruire per ciascuno un percorso di cura su misura, ponendo
le basi per un solido collegamento tra ospedale e territorio – ha dichiarato Simonetta Cesa,
Direttore sociosanitario della ASST Papa Giovanni XXIII –. È un approccio che non si limita
ai soli parametri clinici, ma che tiene conto dello stato generale di salute, delle prospettive
della malattia e del benessere psicologico della persona e del caregiver.
È un’esperienza già operativa nella nostra ASST e rappresenta un’opportunità pratica
concreta, replicabile anche su scala regionale e nazionale, in coerenza con gli indirizzi della
Rete Regionale di Cure Palliative.»
“Il Registro PRINCE-WHF rappresenta una concreta risposta a un bisogno non ancora
soddisfatto: riconoscere precocemente i pazienti con scompenso cardiaco avanzato che
potrebbero beneficiare di un approccio integrato con le cure palliative, non solo negli ultimi
giorni di vita, ma già nelle fasi instabili della malattia – ha sottolineato Emilia D’Elia,
cardiologa e prima autrice dello studio –. Il nostro lavoro dimostra che il Suballegato E della
Regione Lombardia è in grado di identificare, in modo semplice e oggettivo, i pazienti più a
rischio di eventi clinici avversi, e quindi da riferire prima alle cure simultanee territoriali, con
beneficio sulla riduzione degli accessi in Pronto Soccorso, delle ospedalizzazioni e un
miglioramento della qualità di vita del paziente stesso, in questa fase delicata di malattia.”
“Si tratta di pazienti fragili, spesso anziani e con comorbidità rilevanti, per i quali il solo
trattamento farmacologico, per quanto aggiornato e guidato dalle linee guida, non è
sufficiente – ha commentato Michele Senni, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare –.
Le cure palliative devono essere considerate parte integrante del percorso terapeutico, con
l’obiettivo non solo di prolungare la sopravvivenza, ma soprattutto di migliorarne la qualità.”
“Questo studio conferma che l’integrazione precoce delle cure palliative non è un segno di
rinuncia, ma una scelta di cura avanzata e centrata sui bisogni della persona – ha dichiarato
Roberta Marchesi, responsabile della SS Cure palliative precoci e simultanee –. Il nostro
auspicio è che questo modello possa estendersi ad altri ambiti della medicina cronica
complessa, per garantire equità, appropriatezza e dignità nella cura.”
«Con il Registro PRINCE-WHF confermiamo il nostro impegno nell’innovazione clinicoassistenziale, al servizio dei pazienti più fragili – ha concluso Francesco Locati, Direttore
Generale della ASST Papa Giovanni XXIII –. Disporre di strumenti in grado di orientare in
modo tempestivo e appropriato i percorsi di cura significa non solo migliorare la qualità della
vita delle persone, ma anche rafforzare il legame tra ospedale e territorio, in un’ottica di
integrazione e continuità assistenziale sempre più necessaria nella gestione delle
cronicità.»
Le cure palliative possono essere erogate anche a casa. Il Papa Giovanni XXIII è tra gli
erogatori di questo servizio gratuito, che vede in campo un’equipe multidisciplinare,
composta da medico, infermiere, OSS, psicologo, volontario e, al bisogno, anche assistente
sociale, dietista e fisioterapista. L’obiettivo del servizio è prendersi cura in modo integrato
del paziente inguaribile in fase avanzata, a domicilio e circondato dall’affetto dei propri cari.
Il servizio prevede un’assistenza attiva e/o telefonica 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Informazioni più dettagliate su come fare la richiesta di presa in carico e i criteri di accesso
al servizio sono disponibili sul sito web dell’ASST Papa Giovanni nella sezione “Cure
palliative domiciliari”
UFFICIO STAMPA ASST PAPA GIOVANNI XXIII
Alberto Facoetti
Ufficio stampa ASST Papa Giovanni XXIII
http://www.asst-pg23.it