
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di essere al lavoro per porre fine al coinvolgimento americano nella guerra in Ucraina, definendo il conflitto una responsabilità dell’amministrazione precedente.
“Questa è la guerra di Biden, non la mia. Sono qui per tirarci fuori da questa situazione”, ha detto Trump ai giornalisti, sottolineando il suo intento di disimpegnare gli Stati Uniti dal conflitto tra Russia e Ucraina.
Le parole del presidente arrivano in un momento delicato, con le tensioni ancora alte sul fronte orientale e il supporto occidentale all’Ucraina che continua a essere cruciale per la sua difesa.
Durante la stessa conferenza stampa, Trump ha commentato — seppur distrattamente — la notizia della recente decisione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di alzare a oltre 60 anni l’età massima per il servizio militare sotto contratto.
“Non ho sentito quando hai detto questo a proposito degli uomini di 60 anni eccetera,” ha risposto Trump, “ma questa è la guerra di [Joe] Biden e stiamo lavorando duramente per uscirne.”
Il presidente ha poi aggiunto un’affermazione che evidenzia la sua visione da “pacificatore”:
“In realtà ho fermato cinque guerre negli ultimi cinque mesi e vorrei che questa fosse la sesta.”
Questa posizione rafforza la narrativa già consolidata del nuovo mandato Trump, che lo vede impegnato nel ritiro dalle crisi militari globali e nel riportare l’attenzione su priorità interne.
Tuttavia, la dichiarazione ha anche sollevato preoccupazioni tra gli alleati europei e in Ucraina, dove la continuità del sostegno militare e finanziario statunitense viene considerata vitale per resistere all’aggressione russa.
Resta da vedere quale impatto concreto avranno le parole di Trump sulla strategia americana nei confronti del conflitto, ma il messaggio è chiaro: l’attuale inquilino della Casa Bianca vuole distinguersi radicalmente da Biden sul piano della politica estera.