
(AGENPARL) – Tue 05 August 2025 Nota dei gruppi regionali di centrodestra e civici
(Acs) Perugia, 5 agosto 2025 – “Con la deliberazione n. 791 del 31 luglio
2025, la Giunta regionale dell’Umbria ha formalmente ritirato la propria
delibera n. 751 del 22 luglio scorso, contenente lo schema di accordo tra
Regione Umbria e Regione Toscana. Si tratta di un atto politicamente
rilevante, che sconfessa nel merito e nel metodo uno dei provvedimenti più
esibiti dall’attuale maggioranza nelle ultime settimane, e che conferma in
modo inequivocabile le critiche sollevate con forza dai gruppi regionali di
centrodestra e civici”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di opposizione,
Donatella Tesei e Enrico Melasecche (Lega Umbria), Eleonora Pace, Paola
Agabiti e Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Andrea Romizi e Laura
Pernazza (Forza Italia), Nilo Arcudi (Tesei Presidente – Umbria Civica).
“Fin dall’inizio – scrivono in una nota – abbiamo denunciato la natura
opaca, fragile e incoerente di un protocollo che, nei contenuti, svende
l’Umbria alla Toscana. Dietro gli slogan sull’Italia di mezzo e su una
presunta ‘visione comune’ tra le due Regioni, si celavano gravi
criticità: a partire dal tema dell’elisoccorso, dalla gestione della
mobilità passiva verso la Toscana, dal ruolo dell’Umbria nel governo delle
infrastrutture strategiche e nella pianificazione sociosanitaria.
“Il ritiro dell’atto – continuano -, motivato con un generico
riferimento alla necessità di ‘ulteriori modifiche e integrazioni’,
certifica in realtà il completo naufragio di un’iniziativa improvvisata,
dettata da esigenze politiche contingenti più che da una reale strategia di
sviluppo condiviso. Le spiegazioni fornite dalla presidente Proietti, in un
video pubblicato ieri sui social, non fanno che confermare l’inconsistenza
dell’intero impianto: si ammette, di fatto, che l’accordo necessita di
essere radicalmente rivisto, che i punti nodali non sono stati definiti e che
si attendono le elezioni regionali in Toscana per decidere come, e se
procedere”.
“È grave – sottolineano i consiglieri dell’opposizione – che si sia
continuato a parlare di ‘accordo operativo’ quando lo stesso era stato
ritirato formalmente dal registro degli atti amministrativi, e dunque privo
di qualsiasi efficacia. Siamo di fronte a un evidente cortocircuito politico
e istituzionale, frutto di un approccio propagandistico che ha puntato a
vendere come ‘intesa storica’ un testo privo di concretezza, elaborato
senza il coinvolgimento degli uffici tecnici della Regione Umbria, e con la
pesante bocciatura del Consiglio regionale della Toscana. Abbiamo evidenziato
sin da subito le falle di questa operazione: non è accettabile che
l’Umbria venga trattata come retrovia sanitaria o come cerniera subordinata
a scelte altrui, perdendo progressivamente centralità, risorse e capacità
decisionale”.
“L’attuale Giunta – affermano i consiglieri di centrodestra e civici –
si è assunta la responsabilità di firmare, e poi sconfessare, un’intesa
in cui l’Umbria appare sempre come Regione che cede e mai come soggetto che
guida. Il nostro compito, oggi più che mai, è tutelare l’autonomia
regionale, la qualità dei servizi per i cittadini umbri, il diritto a una
sanità pubblica vicina ed efficiente, il presidio del territorio e
l’autodeterminazione nelle scelte infrastrutturali. Dopo i troppi numeri a
caso sbandierati per giustificare la manovra fiscale, bocciati anche dalla
Corte dei Conti – concludono -, auspicavamo che la Giunta procedesse con
maggiore serietà e attenzione. Niente di tutto ciò. L’Umbria merita
serietà, competenza e rispetto”. RED/as
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80643