
Il Ministro degli Affari Esteri, dell’Emigrazione e degli Espatriati Egiziani, Badr Abdelatty, ha ricevuto una telefonata domenica 3 agosto 2025 dal Ministro degli Affari Esteri turco, Hakan Fidan, nell’ambito di una comunicazione regolare volta a sostenere le relazioni Egitto-Turchia e a scambiare opinioni sugli sviluppi in Medio Oriente.
I due ministri hanno elogiato i progressi tangibili registrati nelle relazioni bilaterali in vari settori, elogiando il ritmo crescente delle visite di scambio ad alto livello, che contribuiscono a promuovere la cooperazione e a far progredire le relazioni tra Egitto e Turchia, soprattutto in vista del centenario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, ha affermato il Ministero degli Esteri in una nota.
Hanno inoltre espresso l’auspicio di procedere con il rafforzamento della cooperazione economica e commerciale tra i due Paesi, date le loro capacità, nonché di lavorare per aumentare il volume degli scambi commerciali reciproci a 15 miliardi di dollari.
Entrambi i ministri hanno sottolineato l’importanza di continuare ad aumentare gli investimenti turchi in Egitto, alla luce delle misure adottate per creare un clima favorevole agli investimenti, oltre alla dichiarazione congiunta della prima riunione del Consiglio di cooperazione strategica ad alto livello, copresieduto dai presidenti egiziano e turco nel settembre 2024.
Sul fronte regionale, Abdelatty e Fidan hanno discusso della catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza e dell’importanza di affrontarla nel contesto dell’attuale politica sistematica di carestia nell’enclave.
Il ministro degli Esteri egiziano ha informato la sua controparte turca sugli sforzi del Cairo, in collaborazione con Doha e Washington, per ripristinare il cessate il fuoco.
Ha inoltre sottolineato gli sforzi in corso dell’Egitto per fornire aiuti umanitari, medici e di alloggio a Gaza, sottolineando l’importanza di continuare a fare pressione per aumentare il numero di camion di aiuti.
I due ministri hanno chiesto di proseguire l’azione congiunta con gli attori internazionali per fermare la brutale aggressione israeliana contro Gaza, raggiungere un accordo per garantire il rilascio degli ostaggi e la cessazione dell’attuale politica di carestia, nonché per contrastare il palese disprezzo di Israele per tutte le norme del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario.
Nella telefonata si è parlato anche degli sviluppi in Siria e Libia.
