
La Libia compie un nuovo passo verso la stabilizzazione politica. Il Comitato misto (6+6) e il Comitato consultivo libico hanno raggiunto un’intesa preliminare sull’urgenza di modificare il quadro costituzionale e legislativo del Paese, al fine di facilitare lo svolgimento di elezioni presidenziali e parlamentari inclusive.
L’accordo è stato raggiunto al termine di due giorni di consultazioni a porte chiuse, condotte con il sostegno della Missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL). Entrambe le parti hanno concordato sulla necessità di rivedere la Dichiarazione Costituzionale e la normativa elettorale, ritenute fondamentali per uscire dall’impasse politico che paralizza la Libia da anni.
In particolare, è stata sottolineata l’importanza della creazione di un governo unificato con un chiaro mandato elettorale, sostenuto da garanzie locali e internazionali per ricostruire fiducia e legittimità popolare.
Il Comitato 6+6 ha ribadito il proprio impegno ad integrare le raccomandazioni del Comitato consultivo, rese pubbliche lo scorso 5 maggio, all’interno della revisione legislativa, per dare forma a un quadro elettorale più inclusivo, consensuale e pratico.
Queste consultazioni fanno parte degli sforzi dell’UNSMIL per promuovere una nuova road map politica per la Libia, che sarà presentata nel prossimo briefing al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il processo di Berlino rilancia il dialogo internazionale
Parallelamente, la capitale Tripoli ha ospitato una riunione ad alto livello del Processo di Berlino. Co-presieduto dalla Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite, Hanna Tetteh, e dall’Ambasciatore tedesco Ralf Tarraf, l’incontro ha riunito i leader dei quattro gruppi di lavoro tematici: politico, sicurezza, economia, diritti umani e diritto internazionale umanitario.
Tra i partecipanti figurano rappresentanti di attori chiave come Unione Africana, Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Germania, Francia, Egitto, Algeria, Turchia, Lega Araba e altri.
Le discussioni hanno fatto il punto sull’evoluzione del Processo di Berlino dopo le conferenze del 2020 e del 2021, con l’obiettivo di adattarne gli strumenti alla complessità del contesto libico.
Tetteh ha ribadito l’impegno della comunità internazionale nell’accompagnare la Libia nel superamento delle divisioni interne, delle difficoltà economiche e delle violazioni dei diritti umani, riconoscendo ai gruppi di lavoro di Berlino un ruolo essenziale nel favorire la pace e la riconciliazione nel Paese.
