
Si è conclusa in Piazza Mario Dodaro l’edizione 2025 di “Letture nel borgo”, una rassegna che anche quest’anno ha saputo unire cultura e impegno civile, trasformando la presentazione di un libro in un’occasione di confronto vero. L’ultima serata è stata affrontata la riflessione sul premierato con il volume di Walter Rodinò “Premierato. Democrazia senza se e senza ma”.
Rodino, giornalista e giurista, ha condiviso il palco con Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, Marco Rizzo, ex eurodeputato e voce storica della sinistra italiana, Myriam Fecchi, giornalista, Nicoletta Perrotti, assessora alla cultura del Comune di Castrolibero e in collegamento video Luca Palamara. A fare gli onori di casa, il sindaco Orlandino Greco.
Rodinò ha sottolineato come il tema fondamentale non sia tanto il premierato in sè, ma lo stato della democrazia nel nostro Paese: «Dopo Tangentopoli la politica ha smesso di rappresentare e ha iniziato ad adattarsi. Troppe decisioni vengono imposte da enti sovranazionali. La classe dirigente ha perso autonomia, voce e visione. Oggi manca un pensiero forte, non allineato, capace di proporre alternative reali».
Marco Rizzo ha rilanciato con una critica netta all’Europa e ai condizionamenti esterni: «Questo libro ha il merito di rendere accessibili temi complessi. Ma la verità è che non decidiamo più niente. Bruxelles e Washington stabiliscono la linea, e noi la eseguiamo. Il premierato può essere utile solo se restituisce al popolo italiano la possibilità di scegliere davvero. Ma se serve solo a ratificare decisioni prese altrove, allora è solo fumo. Senza sovranità, la democrazia è una messinscena».
Claudio Durigon, dal fronte opposto, ha difeso la riforma come strumento di efficienza e responsabilità: «Ho conosciuto governi deboli, paralizzati da veti incrociati. Oggi abbiamo un esecutivo stabile, con un programma chiaro. Il premierato serve a dare forza all’azione politica e a rendere i governi finalmente responsabili davanti ai cittadini. Chi governa deve poter decidere, e chi vota deve sapere a chi chiedere conto».
Palamara, intervenuto da remoto, ha evidenziato come il premierato possa «aumentare la partecipazione dei cittadini», ma ha anche ribadito l’urgenza di una riforma profonda della giustizia «per garantire equilibrio tra poteri e salvaguardare davvero lo Stato di diritto».
A chiudere l’incontro, il sindaco Orlandino Greco, che ha lanciato un messaggio chiaro: «Questa politica ha bisogno di rigenerarsi. Servono idee nuove, ma anche il coraggio di dire le cose come stanno. Se vogliamo che la democrazia resti viva, dobbiamo riaccendere il pensiero critico e restituire fiducia alle persone. Anche da una piazza come questa può partire qualcosa».
“Letture nel borgo 2025” si conferma una rassegna capace di andare oltre la vetrina culturale, per tornare a parlare alla testa e al cuore dei cittadini. Nessun comizio, nessun copione: solo dialogo, confronto, pensiero.
