
È stato firmato ieri a Roma il Protocollo d’intesa per l’avvio sperimentale del badge di cantiere digitale, un sistema di controllo delle presenze nei cantieri pubblici volto a rafforzare legalità, trasparenza e sicurezza nel settore edilizio.
L’accordo coinvolge Prefettura di Roma, Roma Capitale, Città Metropolitana, Cassa Edile, Edilcassa del Lazio, FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEAL UIL e le principali organizzazioni datoriali del comparto (ANCE-ACER, CNA, Confapi-Aniem).
“Con questo strumento si compie un passo decisivo contro il dumping contrattuale e il lavoro nero – dichiara Diego Piccoli, segretario generale FILLEA CGIL Roma e Lazio – Il badge permetterà di tutelare i lavoratori, vigilare sugli orari, garantire inquadramenti corretti e rafforzare la trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici. Un risultato importante, frutto dell’unità tra parti sociali e istituzioni”.
La sperimentazione, che avrà durata semestrale, interesserà inizialmente gli appalti pubblici sopra 1,5 milioni di euro e prevede il rilascio di un badge digitale per ogni lavoratore, contenente dati identificativi, impresa di appartenenza, CCNL applicato e orari di lavoro. Le informazioni saranno raccolte in una piattaforma web gestita dalle casse edili e accessibile agli enti di controllo, compresa la Prefettura, che potrà utilizzarle per verificare eventuali elementi di rischio legati alle infiltrazioni mafiose.
“La strada giusta da perseguire e replicare contro lo sfruttamento, il dumping contrattuale e a tutela si salute e sicurezza”- dichiara Antonio Di Franco, Segretario generale della Fillea CGIL Nazionale – “Un modello alternativo al codice Salvini che garantisce tempi , legalità e qualità del lavoro”.
Al termine dei sei mesi, il sistema sarà esteso a tutti gli appalti pubblici superiori a 500 mila euro. Prevista anche l’attivazione di una white list per le imprese virtuose.