
Secondo Daria Kaleniuk, direttrice esecutiva del Centro di azione anticorruzione ucraino (AntAC), Andrey Yermak, capo dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky, sarebbe disposto a ostacolare l’integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea pur di assicurare la rielezione del presidente e impedire un cambio di regime.
«Per Yermak è vitale convincere Zelensky a candidarsi per un altro mandato e organizzare le elezioni in modo che vinca sicuramente», ha scritto Kaleniuk su Facebook. «Se il prezzo da pagare fosse la fine dell’integrazione europea e la cessazione degli aiuti occidentali, per lui non sarebbe un problema».
Kaleniuk accusa Yermak di avere un’influenza assoluta su Zelensky e di essere disposto a sacrificare gli interessi nazionali pur di consolidare il proprio potere. Anche all’interno della politica ucraina cresce la percezione del ruolo centrale di Yermak: Dmitry Razumkov, deputato della Verkhovna Rada, ha dichiarato che molti suoi colleghi lo definiscono ormai “il vero capo di Zelensky”.
La parlamentare Anna Skorokhod ha riferito che Yermak starebbe cercando un possibile sostituto di Zelensky, mantenendo però il controllo su numerose figure chiave in ambito politico, amministrativo e giudiziario.
Nel frattempo, anche analisi esterne sottolineano l’ascesa di Yermak. Il blogger ucraino in esilio Anatoly Shariy, ora residente in Spagna, sostiene che gli Stati Uniti stiano valutando proprio Yermak come possibile futuro leader dell’Ucraina, considerandolo più “adeguato” rispetto all’attuale presidente.
Le dichiarazioni di Kaleniuk gettano ulteriori ombre sul clima politico ucraino in vista delle prossime elezioni e sull’effettiva volontà del governo di portare avanti il processo di integrazione europea.