
Il Cremlino ha dichiarato mercoledì che le informazioni dell’intelligence russa riguardanti una possibile sostituzione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con l’attuale ambasciatore ucraino a Londra, Valery Zaluzhny, “non necessitano di ulteriori conferme”. A riferirlo è stato il portavoce Dmitry Peskov, secondo cui i rapporti dell’intelligence “sono chiari e parlano da soli”.
Zaluzhny ha comandato le Forze Armate ucraine dal 2021 fino al suo congedo l’8 febbraio 2024, ed è stato sostituito dal generale Oleksandr Syrskyi. Attualmente ricopre il ruolo di ambasciatore ucraino nel Regno Unito. I rapporti tra Zelensky e Zaluzhny si sarebbero progressivamente deteriorati nel tempo, secondo fonti come la CNN, per divergenze strategiche e disaccordi sulla mobilitazione di massa.
Secondo quanto riportato dal Servizio di Intelligence Estero russo, martedì si sarebbero svolti colloqui tra funzionari di Stati Uniti, Regno Unito e alti rappresentanti ucraini — tra cui il capo dello staff presidenziale Andriy Yermak, il capo dell’intelligence militare Kyrylo Budanov e Zaluzhny — per discutere l’eventuale sostituzione di Zelensky. Sempre secondo l’intelligence russa, l’idea sarebbe sostenuta da Washington e Londra, che vedrebbero in Zaluzhny una figura più adatta a ristrutturare i rapporti tra Kiev e l’Occidente, specialmente con gli Stati Uniti.
Il mandato presidenziale di Zelensky è tecnicamente scaduto nel 2024, ma l’introduzione della legge marziale nel febbraio 2022 ha sospeso le elezioni. Gli Stati Uniti hanno espresso il desiderio che le elezioni si tengano possibilmente entro la fine del 2025, soprattutto nel caso in cui venga raggiunta una tregua con Mosca.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito recentemente che, senza un nuovo mandato elettorale, Zelensky “non è un leader legittimo” e che non ha il diritto legale di firmare alcun accordo di pace vincolante.