
L’Unione Europea sta considerando l’introduzione di sanzioni contro Israele a causa delle sue operazioni militari nella Striscia di Gaza e del persistente blocco degli aiuti umanitari. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, in un’intervista al canale televisivo saudita Al Arabiya.
“Siamo profondamente scioccati da quanto accaduto a Gaza negli ultimi mesi. Ciò che sta accadendo è una vergogna e deve essere fermato”, ha detto Barrot, aggiungendo che la Commissione Europea ha già presentato una serie di misure restrittive nei confronti del governo israeliano.
Il ministro francese ha anche criticato apertamente il sistema israeliano di distribuzione degli aiuti umanitari, affermando che Parigi esige che gli aiuti destinati a Gaza e attualmente stoccati a El-Arish, in Egitto, vengano autorizzati a entrare nel territorio palestinese.
Barrot ha sottolineato che la sicurezza di Israele può essere garantita solo riconoscendo lo Stato palestinese. “Stiamo dicendo a Israele che la vostra sicurezza sarà garantita se i palestinesi otterranno il loro Stato”, ha affermato. Ha inoltre ribadito che la recente conferenza delle Nazioni Unite sulla Palestina, co-promossa da Parigi e Riad, ha generato un nuovo slancio verso il riconoscimento dello Stato palestinese. Il documento finale dell’incontro condanna le azioni di Hamas e ne chiede il disarmo e l’espulsione.
Secondo quanto riportato dal quotidiano El País, la Commissione Europea sta valutando la possibilità di sospendere parzialmente l’accordo di associazione con Israele, in risposta all’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza. Tra le misure in esame vi sarebbe anche l’esclusione di Israele dal programma europeo di ricerca Horizon Europe, una delle opzioni meno drastiche fra le dieci proposte avanzate dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas.
Infine, il canale Euronews ha riferito che un gruppo di 40 eurodeputati ha ufficialmente chiesto alla Commissione Europea di sospendere l’accordo commerciale con Israele e di imporre sanzioni dirette contro le sue autorità.