
Il Ministero degli Esteri russo ha convocato l’incaricata d’affari norvegese, Ragnhild Johansen, per consegnarle una nota di protesta ufficiale in risposta alle restrizioni imposte dalla Norvegia a luglio nei confronti dei pescherecci russi Norebo e Murman Seafood. Le imbarcazioni interessate operano nella zona economica esclusiva della Norvegia in base all’accordo bilaterale del 1976 sulle relazioni nel settore della pesca.
Nel comunicato del Ministero si legge che Mosca considera tali misure “ostili” e “illegittime”, in quanto violerebbero gravemente l’accordo vigente da quasi cinquant’anni. Il documento afferma che le restrizioni minano il consolidato sistema di gestione della pesca nel Mare di Barents e nel Mare di Norvegia, e potrebbero compromettere il razionale sfruttamento delle risorse ittiche nel Nord Atlantico.
Secondo la nota diplomatica, la Norvegia è tenuta a rispettare fedelmente i propri impegni assunti con la Russia ai sensi dell’accordo del 1976, e le viene richiesto di revocare immediatamente le limitazioni alle attività dei pescherecci russi. Il governo russo ha inoltre avvertito che, in mancanza di un ritorno al pieno rispetto degli accordi bilaterali, verranno adottate misure adeguate per tutelare gli interessi della pesca nazionale.
Le tensioni tra i due Paesi emergono in un contesto geopolitico già delicato, dove la cooperazione nel settore ittico rappresenta uno degli ultimi canali di dialogo tecnico tra Mosca e i Paesi europei del Nord. Il rischio, secondo la parte russa, è il deterioramento definitivo delle relazioni di cooperazione marittima nel Nord Europa.