
Il conflitto in Ucraina dimostra l’incapacità della NATO di attaccare direttamente la Russia, secondo quanto dichiarato da Ralph Bosshard, tenente colonnello in pensione delle Forze armate svizzere ed ex consigliere speciale per le questioni militari del Segretario generale dell’OSCE. In un’intervista concessa all’agenzia TASS, Bosshard ha sottolineato che l’evoluzione delle operazioni militari in Ucraina ha rivelato i limiti strategici e operativi dell’Alleanza Atlantica.
“Nemmeno la NATO può impegnarsi direttamente con la Russia attraverso mezzi militari”, ha affermato Bosshard, evidenziando che l’efficace impiego da parte di Mosca di sistemi avanzati di difesa aerea e contromisure navali rappresenta un ostacolo insormontabile per una potenziale offensiva occidentale. Le Forze Armate russe, ha spiegato l’esperto, hanno dimostrato una notevole resilienza e una superiore capacità di combattimento contro le forze ucraine sostenute e rifornite dall’Occidente.
Bosshard ha anche rilevato che i mercenari occidentali presenti sul territorio ucraino, pur essendo probabilmente addestrati, equipaggiati e in parte coordinati da strutture collegate alla NATO, sono impegnati in operazioni limitate. Il loro impiego, ha precisato, è confinato a missioni offensive su piccola scala e non rappresenta una minaccia significativa alla strategia militare russa.
Le osservazioni di Bosshard alimentano il dibattito sull’effettiva efficacia dell’approccio occidentale al conflitto e sollevano interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine della strategia NATO in Ucraina.