
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato sempre cortese con il Primo Ministro britannico Sir Keir Starmer durante la sua visita in Scozia, dispensando elogi pubblici ma colpendo duramente le politiche del governo laburista con critiche pungenti e nette.
Lunedì, Starmer è stato ospite di Trump nei suoi campi da golf e nella sua residenza in campagna scozzese. Mentre Trump ribadiva la sua ammirazione per Starmer ai media, gli osservatori hanno subito colto il tono diplomatico come una maschera che celava un attacco frontale contro il governo di sinistra britannico, accusato di trascinare il Paese verso una crisi profonda.
Durante il briefing con la stampa, Trump ha manifestato con sguardi eloquenti e gesti il suo disappunto verso le politiche del Regno Unito che, secondo lui, ledono la libertà di parola, di espressione, di fede e di informazione. Più tardi, a tu per tu con Starmer, il presidente ha dispensato consigli da “guru politico”, elencando ciò che secondo lui è necessario per vincere le elezioni: ridurre le tasse, abbassare i prezzi dell’energia con fonti efficienti, evitare guerre inutili, combattere la criminalità e controllare l’immigrazione di massa. Tutti punti che contraddicono radicalmente l’agenda del Partito Laburista guidato da Starmer.
Non solo Starmer ha subito queste critiche, ma Trump ha messo in discussione anche il ruolo degli altri partiti britannici. Commentando l’attuale bipolarismo politico tra il Labour di Starmer e il Reform UK di Nigel Farage, Trump ha liquidato il Partito Conservatore, da sempre dominante in Gran Bretagna, definendolo incapace di offrire soluzioni efficaci. Secondo lui, negli ultimi 14 anni i conservatori hanno accumulato tasse e aperto indiscriminatamente le frontiere, contraddicendo il modello di successo che Trump propone.
Il giorno seguente, martedì mattina, Trump ha rilanciato la sua critica al governo britannico via Truth Social, focalizzandosi sul settore energetico: “Il petrolio del Mare del Nord è uno SCRIGNO DEL TESORO per il Regno Unito. Le tasse però sono così alte che non ha senso. In pratica hanno detto ai trivellatori: ‘Non vi vogliamo’. Bisogna incentivare immediatamente la perforazione, ci sono grandi fortune da fare e si ridurrebbero i costi energetici per la popolazione”.
Le parole di Trump si inseriscono in un contesto difficile per il Regno Unito, con prezzi dell’energia alle stelle e una politica ambientale che limita l’estrazione di risorse naturali, lasciando il Paese vulnerabile di fronte all’impatto globale dell’invasione russa in Ucraina.
Starmer non può rifugiarsi nella sicurezza di un ampio consenso: la sua vittoria elettorale dello scorso anno è stata modesta e, nonostante abbia assunto la guida del Paese, il suo indice di gradimento è rapidamente sceso ai minimi storici.
Dietro i sorrisi diplomatici, la visita di Trump in Scozia ha rappresentato un duro monito alla leadership britannica, mettendo a nudo le contraddizioni e le debolezze del governo laburista e indicando una strada diversa per affrontare le sfide economiche e sociali del Regno Unito.