
In questa intervista esclusiva per Agenparl, l’Onorevole Marinella Pacifico — già Senatrice della Repubblica, Segretario di Schengen, Presidente UIP Italia-Tunisia e membro della Commissione Esteri — interviene sul tema cruciale del bullismo scolastico. Con l’avvio del numero unico nazionale “Emergenza Infanzia 114” previsto dalla Legge 70/2024, Pacifico affronta senza filtri i punti deboli del sistema scolastico, criticando dirigenti scolastici e uffici territoriali che, a suo dire, spesso ignorano o insabbiano gli episodi di sopraffazione. Una riflessione dura ma necessaria, tra responsabilità mancate e urgenza di riforme concrete.
Domanda: Onorevole Pacifico, dal 1° settembre 2025 parte il numero unico di contrasto al bullismo previsto dalla Legge 70/2024. È la rivoluzione promessa o l’ennesimo placebo?
Marinella Pacifico: La Legge 70/2024 potrebbe essere efficace contro il bullismo, con il numero unico “Emergenza Infanzia 114” attivo 24 ore al giorno, 7 giorni la settimana e un’app geolocalizzata che permette segnalazioni immediate per salvare le vittime dalla violenza. Il 64% degli episodi di bullismo avviene a scuola e il 60% degli studenti è stato vittima di almeno un atto di bullismo, ma se i dirigenti continuano a ignorare gli episodi di sopraffazione e gli uffici territoriali a non intervenire, questa legge sarà carta straccia.
Domanda: I dirigenti scolastici sono al centro della normativa, ma molti seppelliscono le denunce dei docenti per non sporcarsi le mani. La legge fermerà questo sistema?
Marinella Pacifico: È un abominio che i dirigenti, invece di proteggere i ragazzi, si inginocchino davanti al quieto vivere, insabbiando denunce come se fossero spazzatura. La sentenza del Tribunale di Roma del 2018 è una vergogna nazionale: denunce ignorate, uno studente massacrato fisicamente e il Ministero costretto a sborsare soldi per “culpa in vigilando”. La Legge 70/2024 ora disciplina la norma che la dirigenza deve agire entro 48 ore o vedersi infliggere sanzioni disciplinari e penali, come dice l’articolo 331 del Codice di Procedura Penale. Ma di continua a coprire i bulli per salvare la reputazione della scuola, non cambierà molto. Coloro della dirigenza che non interverranno repentinamente, a mio avviso devono essere subito sostituiti perché dimostrano di non avere le competenze per gestire un contesto delicato come le scuola.
Domanda: Peggio ancora, i bulli vengono invitati a cambiare scuola per non essere puniti, lasciando che continuino a fare danno altrove. È vero? Ci sono casi?
Marinella Pacifico: È una pratica incredibile, degna di un sistema malato. Invece di sanzionare i bulli, i dirigenti li “invitano” a cambiare scuola, come se il trasferimento risolvesse il problema. È capitato poi anche il caso contrario a Ferrara, ad aprile 2025 una sedicenne, bullizzata per il suo orientamento sessuale fino a smettere di mangiare, è stata costretta a fuggire in un altro istituto. La madre, disperata, ha detto: “Solo così posso salvarla”. E i bulli? Intoccati, liberi di tormentare altre vittime. Con una tale scorciatoia istituzionale non si combatte il bullismo, si sposta il problema lasciando che questi irresponsabili continuino a distruggere vite.
Domanda: Gli uffici scolastici territoriali perché non sanzionano i dirigenti che non intervengono?
Marinella Pacifico: Gli uffici territoriali sono complici di un sistema viziato. Nella sentenza del 2018, il dirigente che ha ignorato le denunce non ha subito nemmeno un richiamo, mentre il Ministero ha pagato i danni. È il sistema che non funziona: dove i burocrati eseguono formalità che di fatto lasciano la dirigenza negligente padroneggiare nelle scuole. La Legge 70/2024 introduce dati anonimi al Ministero e una relazione annuale alle Camere dal 2026, ma se gli uffici territoriali continuano a non intervenire sui dirigenti, sarà tutto inutile. Coloro che non agiscono vanno commissariati, perché viene meno un dovere fondamentale di tutela per studenti, docenti e tutto il personale della scuola.
Domanda: I tavoli di monitoraggio nelle scuole sono una novità. Ma se i dirigenti vogliono insabbiare, non sono solo un organismo inutile?
Marinella Pacifico: I tavoli risultano inutili se chi li gestisce ha deciso di nascondere la polvere sotto il tappeto. La Piattaforma ELISA 2022/2023 lo dice chiaro: solo il 21% degli studenti sa chi è il referente antibullismo, e i docenti delle superiori denunciano interventi inefficaci. Il 41% dei ragazzi non si confida perché non si fida degli adulti, e come dargli torto? Se i tavoli servono solo a fare riunioni formali ma senza soluzioni risolutive del problema, sono uno spreco di tempo. Serve un controllo esterno che verifichi la realtà dei fatti o resteranno solo chiacchiere e distintivo.
Domanda: Gli insegnanti vogliono contrastare il bullismo, ma gli stipendi molto bassi, non adeguati all’inflazione e contratti firmati con anni di ritardo diventa impossibile. Il ministro Valditara è a conoscenza di questo status quo?
Marinella Pacifico: È da non credere che gli insegnanti, in trincea contro il bullismo, siano trattati in modo cosi irriguardoso. Gli stipendi sono insufficienti, tra i più bassi d’Europa, con un divario del 22,8% rispetto alla media OCSE. L’inflazione del 18% nel 2022-2024 ha massacrato il loro potere d’acquisto, e il CCNL 2022-2024, già scaduto, è ancora nel limbo, con aumenti del 6% che sono un insulto. La Cassazione, nel 2014, ha condannato un docente per omessa vigilanza, ma quando i dirigenti si girano dall’altra parte, gli insegnanti sono carne da macello. Valditara parla di “tutela” con misure come l’arresto in flagranza, ma in realtà senza stipendi decenti e avvocati pagati dallo Stato, lascia gli insegnanti a combattere da soli contro bulli e genitori arroganti. L’operato del ministro non ha risolto il problema, a mio parere dovrebbe solo dimettersi.
Domanda:Come funzionerà il monitoraggio della legge?
Marinella Pacifico: I dati anonimi sul bullismo andranno al Ministero dell’Istruzione e al Dipartimento per le politiche della famiglia, con rilevazioni ISTAT biennali. Una relazione annuale sarà presentata alle Camere dal 2026. È un’idea che potrebbe funzionare, le rilevazioni statistiche delle chiamate derivanti dal numero di emergenza 114 potrebbero fare la differenza rispetto al sistema attuale, mi riservo di esprimere una valutazione solo dopo la prima relazione e i dati dell’Istat. Serve un sistema che rilevi le responsabilità e non un altro cassetto dove seppellire la verità.
Domanda: E le famiglie? Che ruolo hanno?
Marinella Pacifico: La legge con l’articolo 2048 del Codice Civile rende responsabili i genitori per i danni causati dai loro figli online. Ma ancora troppi genitori giustificano gli atti di bullismo, cercando di svuotare il peso delle azioni criminali, come “ragazzate”, trascurando però che le azioni che reputano innocenti rovinano vite. Servono quindi campagne di sensibilizzazione che rendano chiara la realtà, sia ai genitori che ai figli.
Domanda: Altri strumenti della legge che possono funzionare?
Marinella Pacifico: La “Giornata del rispetto” del 20 gennaio, per Willy Monteiro Durante, potrebbe svegliare qualche coscienza, ma non deve essere una parata. I tavoli di monitoraggio sono inutili se i dirigenti fanno i pavidi. Serve una rivoluzione che sradichi la complicità di chi copre i bulli e abbandona le vittime.
Domanda: In sintesi, cosa vuole la legge e cosa manca?
Marinella Pacifico: La Legge 70/2024 vuole scuole dove il bullismo sia un ricordo, ma siamo in un pantano. I dirigenti che insabbiano, come a Ferrara o nella sentenza del 2018, sono una piaga da curare. I bulli non possono essere “trasferiti” per continuare a fare danno altrove. Gli uffici territoriali devono intervenire con determinazione. E il ministro Valditara che lascia gli insegnanti con stipendi da fame, non adeguati all’inflazione e legati a contratti che arrivano sempre in ritardo, come il 2022-2024 ancora non firmato, è inadeguato alla funzione. La scuola è stanca di questo immobilismo istituzionale. Serve un intervento reale contro i bulli per proteggere le vittime, che non devono essere abbandonate a se stesse. O il sistema cambia oppure siamo tutti complici.
Domanda: Grazie, Onorevole Pacifico, per aver l’intervista.
Marinella Pacifico: Grazie a lei. La scuola è il tempio della formazione e non deve esserci spazio per la violenza e la sopraffazione propria del bullismo, un abominio che rende complice chi lo copre.