
Nel corso del programma Sunday Morning Futures su Fox News Channel, Peter Schweizer, presidente del Government Accountability Institute (GAI), ha sollevato dubbi sul ruolo dell’ex direttrice della CIA Gina Haspel, suggerendo che dovrebbe essere sottoposta a un’indagine approfondita per il suo possibile coinvolgimento nelle teorie di collusione con la Russia emerse durante l’amministrazione Obama.
“Un nome che vorrei vedere più spesso in giro è Gina Haspel”, ha affermato Schweizer. “Era la direttrice della CIA, nominata da Donald Trump. Aveva accesso a molto materiale. Trovo interessante che fosse stata a capo della sede CIA di Londra, dove si trovava anche nel 2014, rimandata lì da John Brennan in una mossa insolita. È da Londra che sono arrivate molte delle informazioni false sul dossier Steele e sulla collusione con la Russia.”
Schweizer ha messo in discussione il possibile ruolo attivo di Haspel sia nella creazione della narrativa legata alla collusione Russia-Trump, sia nel suo insabbiamento, quando ricopriva il ruolo di direttrice della CIA durante l’amministrazione Trump.
“Che ruolo ha avuto nel creare tutto questo? E che ruolo ha avuto nel sopprimerlo quando avrebbe dovuto servire il presidente Trump piuttosto che l’establishment della CIA?”, ha incalzato Schweizer.
Critiche alla gestione dell’immagine di Joe Biden
Durante l’intervista, Schweizer ha anche commentato le crescenti preoccupazioni sull’effettivo stato mentale del presidente Joe Biden, evidenziando come alcuni ex collaboratori abbiano negato ogni peggioramento, nonostante dati concreti suggeriscano il contrario.
“Nel 2021 ha avuto 58 telefonate con leader stranieri. Nel 2024, solo 20. È passato da nove conferenze stampa individuali a zero quest’anno. Sono scelte evidenti per proteggerlo dall’esposizione pubblica”, ha dichiarato.
Le parole di Schweizer riaccendono il dibattito politico sulla trasparenza, l’uso degli apparati di intelligence per fini politici e la gestione della comunicazione presidenziale in tempi di crescente sfiducia dell’opinione pubblica.