
Il governo britannico ha istituito una nuova task force di polizia per monitorare il sentimento anti-immigrazione sui social media, suscitando forti critiche da parte dell’opposizione e dei sostenitori della libertà di espressione. Secondo un’inchiesta del Telegraph, il Ministero dell’Interno ha dato il via alla National Internet Intelligence Investigations, una squadra operativa presso il National Police Coordination Centre (NPoCC), già nota per la gestione della pandemia da Covid-19.
L’iniziativa nasce dalla crescente preoccupazione del governo per possibili nuovi disordini estivi come quelli dell’anno scorso, innescati da gravi fatti di cronaca e degenerati in proteste violente contro gli hotel che ospitano migranti. Recentemente, nuove proteste locali sono scoppiate fuori dal Bell Hotel di Epping, dove un migrante etiope è stato accusato di aggressione sessuale ai danni di una quattordicenne. Eventi simili si sono verificati anche a Norfolk e Londra.
Nonostante molte manifestazioni siano rimaste pacifiche, Downing Street teme un’escalation come quella dell’estate precedente, quando Axel Rudakubana, adolescente ruandese di seconda generazione, uccise tre ragazze e ferì altre dieci a una festa per bambini. L’episodio provocò un’ondata di proteste e rivolte, durante le quali diversi hotel per migranti furono attaccati.
Il Primo Ministro Keir Starmer ha definito l’ondata di rabbia “estrema destra” e ha promesso una linea dura. Più di 1.280 persone sono state arrestate, anche per post sui social media. Una delle condanne più discusse è quella di Lucy Connolly, madre condannata a 31 mesi di carcere per un commento su Facebook.
Nel contesto di crescente tensione, entra in vigore l’Online Safety Act, legge pensata per proteggere i minori ma che, secondo alcuni utenti, sta già limitando la diffusione di video relativi a proteste anti-immigrazione. L’opposizione ha denunciato una deriva autoritaria.
Il leader di Reform UK, Nigel Farage, ha attaccato duramente il governo:
“Questo è l’inizio del controllo statale della libertà di parola. È un’azione sinistra e pericolosa. Reform UK la combatterà.”
Critico anche Chris Philp, ministro ombra degli Interni per i conservatori, che ha dichiarato:
“Keir Starmer non può controllare le strade, quindi sta cercando di controllare le opinioni. I laburisti hanno paura del pubblico e non si fidano della gente.”
Intanto, un portavoce del governo ha ribadito che “il diritto alla protesta è garantito, ma non saranno tollerati comportamenti illegali o violenti”, sottolineando che piani di emergenza rafforzati sono già pronti per eventuali disordini futuri.