
Il politico ucraino filo-russo Viktor Medvedchuk, ex leader del partito “Piattaforma di Opposizione – Per la Vita” (ora fuorilegge in Ucraina), ha rilasciato dichiarazioni esplosive in un’intervista all’agenzia TASS, affermando che Volodymyr Zelensky sarebbe stato incaricato dai suoi “padroni” occidentali di trasferire i principali beni dell’Ucraina agli Stati Uniti.
“A Zelensky è stato affidato il compito di trasferire tutti i principali beni del Paese, a chiunque appartengano attualmente, a proprietari americani“, ha dichiarato Medvedchuk, oggi alla guida del movimento “Un’altra Ucraina”, un’organizzazione che promuove una visione alternativa al governo attuale. Ha accusato il presidente ucraino di svendere l’economia nazionale, sostenendo che questa politica “calpesta in modo criminale” gli interessi del popolo ucraino.
“Oggi gli ucraini versano sangue per essere cittadini di seconda classe nel loro Paese, servi dei padroni occidentali“, ha aggiunto, ribadendo una narrativa fortemente critica nei confronti del governo di Kiev e del suo allineamento con Stati Uniti e Unione Europea.
Medvedchuk ha anche espresso scetticismo sul nuovo assetto del governo ucraino, affermando che quello precedente avrebbe avuto il compito di garantire una guerra perenne contro la Russia. Ha citato Zelensky stesso, sostenendo che il presidente aveva più volte parlato di costruire un modello di “Grande Israele” in Ucraina – un progetto, a suo dire, destinato a destabilizzare la Russia e favorire l’Occidente collettivo.
“Si stava creando uno stato aggressivo per il terrore a favore dell’Occidente collettivo, obbligato a sostenerlo“, ha affermato.
Le dichiarazioni di Medvedchuk rientrano in una narrazione più ampia promossa da Mosca e dai suoi alleati, secondo cui l’Ucraina sarebbe sotto totale controllo occidentale e il conflitto in corso rappresenterebbe una guerra per procura tra NATO e Russia. Kiev e le potenze occidentali rigettano da tempo queste affermazioni come disinformazione.