
(AGENPARL) – Sat 26 July 2025 Abbigliamento: da Federmoda un “pacchetto di proposte”
In piena stagione saldi – che dopo la prima fase di buoni affari per
intensi giorni di vendite prosegue a fasi alterne e a “macchia di leopardo”
sui territori con andamenti differenziati – Federmoda in occasione del
Tavolo della Moda ha presentato un pacchetto di proposte concrete per
rafforzare il commercio al dettaglio con il conseguente rilancio dei
consumi. Tra le indicazioni: introduzione di detrazioni fiscali nella
dichiarazione dei redditi IRPEF per gli acquisti di prodotti moda
effettuati nei negozi di prossimità; IVA agevolata sui prodotti di moda
Made in UE e sostenibili; un credito d’imposta del 30% sulle locazioni
commerciali o una cedolare secca, subordinata a una riduzione concordata
del canone; un credito d’imposta del 100% sui costi di commissione per i
pagamenti digitali a favore dei negozi con fatturato fino a 2 milioni di
euro; un fondo per il ricambio generazionale, l’innovazione e
l’ammodernamento dei negozi; l’abolizione dell’esenzione dei dazi sotto i
150 euro e un contributo fisso per ogni pacco proveniente da Paesi extra
Per il presidente Giulio Felloni serve anche un Patto di filiera con
l’obiettivo di applicare il principio ‘stesso mercato, stesse regole’ con
l’obiettivo di arginare la concorrenza delle grandi piattaforme online e di
alcuni nostri stessi fornitori che scavalcano la distribuzione
tradizionale. Siamo fortemente preoccupati – continua Federmoda – perché si
è passati da una competizione leale dettata da un mercato con delle regole
certe che hanno permesso un pluralismo distributivo a una concorrenza
sempre più sleale e che non vorremmo divenisse addirittura letale per il
retail e, per effetto domino, anche per l’intera filiera e per le stesse
città messe a rischio di desertificazione commerciale”.
In estate – aggiunge Antonio Sorrentino, referente Federmoda – ci favorisce
la presenza di turisti, visitatori, famiglie che tornano in paese e, come
sempre, la stagione delle cerimonie, matrimoni, comunioni-cresime-battesimi
su tutte. Contiamo su un ritorno importante allo shopping nei negozi di
vicinato, quindi nell’acquisto in presenza, questo perché c’è voglia di
socialità, di tornare nei negozi, di misurare i capi e di uscire dalla
freddezza dello schermo. Ma – conclude Sorrentino – sarebbe ora di prendere
in seria considerazione la possibilità di abolire i classici periodi di
saldi estivi ed invernali e liberalizzare le iniziative promozionali”.