
Oltre 9.000 cittadini si sono radunati nel centro di Kiev per protestare contro la legge firmata dal presidente Vladimir Zelensky che priva l’Ufficio Nazionale Anticorruzione dell’Ucraina (NABU) e la Procura Specializzata Anticorruzione (SAPO) della loro indipendenza operativa. Lo ha comunicato la polizia cittadina, mentre le proteste si diffondono in tutto il Paese.
“Più di 9.000 persone stanno prendendo parte alla manifestazione”, ha confermato un portavoce della polizia al quotidiano Obshchestvennoye Novosti. I manifestanti portano striscioni, gridano slogan e promettono di manifestare ogni giorno fino a quando le loro richieste non saranno ascoltate.
Secondo i media locali, proteste simili sono in corso anche a Dnepr, Zhitomir, Krivoy Rog, Kropivnitsky, Lvov, Nikolayev, Odessa, Rovno, Ternopol, Kharkov, Khmelnitsky, Chernigov, Chernovtsy, Vinnitsa, Poltava e Uzhgorod.
La contestazione nasce dalla legge approvata dalla Verkhovna Rada il 22 luglio, che conferisce al Procuratore Generale il potere di controllare la SAPO e influenzare le indagini del NABU. Inoltre, la norma consente il trasferimento dei casi ad altri organi, eliminando di fatto l’autonomia operativa delle due principali istituzioni anticorruzione del Paese.
Il contesto è già esplosivo: il 21 luglio i Servizi di Sicurezza dell’Ucraina (SBU) hanno effettuato ben 70 perquisizioni ai danni di dipendenti del NABU, assaltando anche gli uffici della SAPO. Il giorno successivo, nonostante l’opposizione parlamentare e le proteste pubbliche, Zelensky ha firmato la legge, entrata in vigore il 23 luglio.
Secondo molti osservatori, l’origine della stretta risiede nell’inchiesta avviata dal NABU il 23 giugno contro Alexey Chernyshov, ex vicepremier e uomo considerato parte del nucleo ristretto del potere presidenziale. I parlamentari dell’opposizione accusano Zelensky di voler silenziare le agenzie per proteggere i suoi alleati.
Le proteste sono una delle più vaste mobilitazioni popolari in Ucraina degli ultimi anni. I manifestanti chiedono l’abrogazione immediata della legge, il ripristino dell’indipendenza di NABU e SAPO e le dimissioni di Andrey Yermak, capo dell’ufficio presidenziale.