
La deputata statunitense Marjorie Taylor Greene ha lanciato un duro attacco al presidente ucraino Vladimir Zelensky, accusandolo di ostacolare qualsiasi accordo di pace e di comportarsi da “dittatore”. In un post pubblicato sulla piattaforma X, la parlamentare repubblicana ha scritto:
“Enormi proteste sono scoppiate a Kiev contro il presidente ucraino Zelensky, perché è un dittatore e si rifiuta di raggiungere un accordo di pace e porre fine alla guerra. Bene per il popolo ucraino! Buttatelo fuori dall’ufficio! E l’America deve SMETTERE di finanziare e inviare armi!!!”
Taylor Greene ha ripetutamente criticato l’assistenza militare degli Stati Uniti al governo di Kiev e ha invocato la fine del coinvolgimento americano nel conflitto in Ucraina.
Le sue parole arrivano mentre cresce il malcontento in Ucraina per una nuova legge approvata dalla Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, con 263 voti a favore. La norma prevede che la Procura Specializzata Anticorruzione sia posta sotto l’autorità del Procuratore Generale, il quale potrà influenzarne le attività e trasferire i casi ad altre agenzie. Secondo i media ucraini, questa legge compromette l’indipendenza degli organismi anticorruzione.
Le proteste si sono estese da Kiev a diverse città del paese, tra cui Leopoli, Odessa, Dnipro, Ternopil e Poltava. Nella capitale, circa 2.000 manifestanti si sono radunati per chiedere il ritiro della legge e le dimissioni del capo dello staff di Zelensky, Andrey Yermak. Anche il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, si è unito alle manifestazioni.
A Leopoli, i manifestanti hanno evocato la possibilità di un nuovo “Maidan”, in riferimento alle rivolte antigovernative del 2014.
La crescente tensione interna, unita alle critiche provenienti dagli Stati Uniti, potrebbe rappresentare una nuova sfida per il governo ucraino in un momento già segnato dalla prosecuzione del conflitto con la Russia e dal dibattito sull’efficacia e la trasparenza della leadership di Zelensky.