
Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica, Segretario di Schengen, Presidente UIP Italia-Tunisia e componente commissione Esteri.
A distanza di una settimana dal lancio del sondaggio sulle pensioni, la Senatrice Marinella Pacifico pubblica l’esito del lavoro che ha coinvolto il pensiero degli italiani sul proprio futuro dopo l’attività lavorativa.
Risultati e Analisi del sondaggio Sondaggio : “Opinioni degli italiani sulla mancata riforma delle pensioni”
Sezione 1: Conoscenza e percezione delle norme pensionistiche
1. Quanto sei informato/a sulle attuali norme pensionistiche (es. Legge Fornero, Quota 103, Opzione Donna, Ape Sociale)?
– Molto informato/a
– Abbastanza informato/a
– Poco informato/a
– Per nulla informato/a
2.Ritieni che le attuali misure pensionistiche (es. Quota 103, Opzione Donna, Ape Sociale) siano sufficienti per garantire un accesso equo alla pensione?
– Sì, in gran parte
– Sì, ma solo in parte
– No, per nulla
– Non so
3. Sei a conoscenza della mancata introduzione di una riforma strutturale delle pensioni nella Legge di Bilancio 2025?
– Sì
– No
– Non so
Sezione 2: Livello di delusione e aspettative
4.Quanto sei deluso/a dalla mancata introduzione di una riforma strutturale delle pensioni?
– Molto deluso/a
– Moderatamente deluso/a
– Poco deluso/a
– Per nulla deluso/a
– Non so
5. Quale misura pensionistica ti aspettavi fosse introdotta o modificata? (Seleziona tutte le opzioni pertinenti)
– Introduzione di Quota 41 per tutti
– Maggiore flessibilità per l’uscita dal lavoro (es. pensione anticipata senza penalizzazioni)
– Revisione della Legge Fornero
– Potenziamento di Opzione Donna
– Estensione dell’Ape Sociale
– Aumento delle pensioni minime
– Altro (specificare): _____________
6. Ritieni che la mancata riforma delle pensioni penalizzi alcune categorie di lavoratori più di altre?
– Sì (specifica quali): _____________
– No
– Non so
Sezione 3: Impatto personale e preoccupazioni
7. In che misura la mancata riforma delle pensioni influisce sui tuoi piani personali di pensionamento?
– Molto
– Moderatamente
– Poco
– Per nulla
– Non so
8. Quanto sei preoccupato/a per la sostenibilità del sistema pensionistico italiano nei prossimi 10-20 anni?
– Molto preoccupato/a
– Moderatamente preoccupato/a
– Poco preoccupato/a
– Per nulla preoccupato/a
– Non so
9.Ritieni che la tua futura pensione sarà sufficiente per mantenere un tenore di vita adeguato?
– Sì
– Probabilmente sì
– Probabilmente no
– No
– Non so
Sezione 4: Soluzioni e preferenze
10.Quale priorità dovrebbe avere una futura riforma delle pensioni? (Seleziona fino a tre opzioni)
– Maggiore flessibilità per l’uscita dal lavoro
– Aumento delle pensioni minime
– Riduzione delle penalizzazioni per pensioni anticipate
– Incentivi alla previdenza complementare
– Misure specifiche per i giovani
– Misure per i lavoratori in settori usuranti
– Altro (specificare): _____________
11.Saresti favorevole a un aumento dei contributi previdenziali per finanziare una riforma che garantisca pensioni più flessibili o generose?
– Sì
– Solo in parte
– No
– Non so
12.Qual è la tua opinione sulla mancata riforma delle pensioni?** (Risposta aperta)
Sezione 5: Informazioni demografiche
13.Qual è la tua fascia di età?
– 18-30 anni
– 31-40 anni
– 41-50 anni
– 51-60 anni
– 61-67 anni
– Oltre 67 anni
14.Qual è la tua occupazione attuale?
– Dipendente pubblico
– Dipendente privato
– Autonomo
– Disoccupato
– Pensionato
– Studente
– Altro (specificare): _____________
15.In quale settore lavori o hai lavorato?
– Industria
– Servizi
– Commercio
– Sanità
– Istruzione
– Lavori usuranti
– Altro (specificare): _____________
16.Sei iscritto/a a un fondo di previdenza complementare?
– Sì
– No
– Non so
Risultati e Analisi
Punti Chiave
– Sembra probabile che molti italiani siano delusi dalla mancata riforma strutturale delle pensioni nella Legge di Bilancio 2025, specialmente i lavoratori vicini alla pensione e quelli in settori usuranti.
– Le preferenze indicano un forte desiderio di maggiore flessibilità, come “Quota 41” e pensioni anticipate a 62-63 anni, suggerendo insoddisfazione per le misure attuali.
– La sostenibilità del sistema pensionistico è una preoccupazione diffusa, con timori per l’equità intergenerazionale e la sufficienza delle future pensioni.
– Le opinioni variano, con sindacati come CISL che spingono per riforme e commenti pubblici che riflettono frustrazione per la mancanza di cambiamenti.
Contesto Generale
La mancata riforma delle pensioni nel 2025 ha generato dibattito, con evidenze che suggeriscono una percezione negativa tra molti italiani. Le discussioni si concentrano sulla rigidità del sistema attuale, l’aumento dell’età pensionabile (64,8 anni nel 2025) e l’assenza di misure per categorie vulnerabili.
Opinioni e Aspettative
La ricerca indica che i lavoratori, specialmente quelli nati negli anni ’60 e chi lavora in settori usuranti, sono particolarmente delusi. Si aspettavano misure come “Quota 41” (preferita dal 43,65% in un sondaggio) e maggiore flessibilità, ma la Legge di Bilancio 2025 non ha introdotto riforme strutturali, alimentando insoddisfazione.
Impatti e Preoccupazioni
Molti temono che la mancanza di riforma influisca sui loro piani di pensionamento, con preoccupazioni per la sostenibilità del sistema nei prossimi decenni. Commenti pubblici evidenziano timori di pensioni future insufficienti, soprattutto per i giovani e le donne.
Nota Analitica Dettagliata
Questa analisi si basa su una revisione di articoli, sondaggi e opinioni pubbliche disponibili a luglio 2025, riflettendo il sentimento degli italiani sulla mancata riforma delle pensioni. Di seguito, una risposta dettagliata alle sezioni del sondaggio fornito, integrando dati e osservazioni da fonti attendibili.
Sezione 1: Conoscenza e Percezione delle Norme Pensionistiche
Gli italiani sembrano avere una conoscenza parziale delle norme pensionistiche, come evidenziato da un sondaggio su *pensionipertutti.it* (25 febbraio 2025), dove il 43,65% dei lavoratori preferisce “Quota 41”, indicando familiarità con questa opzione. Anche “Opzione Donna” è nota, con il 12,7% di preferenze tra le donne, riferendosi alla “vecchia opzione donna”. Tuttavia, articoli come quello di *Agenparl.eu* (16 luglio 2025) suggeriscono che la percezione generale è di insufficienza, con grande delusione tra i lavoratori vicini alla pensione, specialmente nati negli anni ’60 e impiegati in lavori usuranti.
Domanda 1: Quanto sei informato/a sulle attuali norme pensionistiche?
La ricerca suggerisce che molti sono “abbastanza informati”, ma la variazione è ampia. Ad esempio, la preferenza per “Quota 41” implica conoscenza, ma la complessità del sistema (Legge Fornero, Quota 103, Ape Sociale) potrebbe lasciare alcuni “poco informati” o “per nulla informati”.
Domanda 2: Ritieni che le attuali misure siano sufficienti per garantire un accesso equo alla pensione?
Le evidenze indicano un “no, per nulla” per molti. La CISL, in un articolo su *EduNews24* (21 luglio 2025), insiste su maggiore flessibilità, criticando la rigidità attuale. Commenti su *lavoce.info* (22 luglio 2025) riflettono insoddisfazione, con richieste di equità intergenerazionale.
Domanda 3: Sei a conoscenza della mancata introduzione di una riforma strutturale nella Legge di Bilancio 2025?
Sì, la consapevolezza è alta. Articoli recenti, come su *FISCOeTASSE.com* (luglio 2025), confermano che la Legge di Bilancio 2025 non ha introdotto riforme, e discussioni su piattaforme come X (ex Twitter) mostrano consapevolezza, con post come quello di @finanza_com (17 luglio 2025) che evidenziano l’aumento dell’età pensionabile a 64,8 anni.
Sezione 2: Livello di Delusione e Aspettative
La delusione è significativa, come riportato da *Agenparl.eu*, con particolare impatto su lavoratori nati negli anni ’60 e in settori usuranti. La CISL, nel Congresso Confederale di luglio 2025, ha rilanciato la richiesta di pensione a 62 anni senza penalità, riflettendo aspettative non soddisfatte.
Domanda 4: Quanto sei deluso/a dalla mancata riforma?
Molti sono “molto delusi”, specialmente categorie vulnerabili. Ad esempio, *Agenparl.eu* evidenzia delusione tra chi è vicino alla pensione, mentre la CGIL (30 gennaio 2025) critica il governo per aver peggiorato il sistema.
Domanda 5: Quale misura ti aspettavi fosse introdotta o modificata?
Basato sul sondaggio di *pensionipertutti.it*, le aspettative includono:
– **Quota 41** (43,65%), storica richiesta con proteste passate.
– Uscita a 63 anni con penalità (21,82%).
– Potenziamento di “Opzione Donna” (12,7% tra le donne).
– Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin (10,42%), con resistenza per la sua origine non istituzionale.
La CISL aggiunge la pensione a 62 anni senza penalità, come riportato su *EduNews24*.
Domanda 6: Ritieni che la mancata riforma penalizzi alcune categorie più di altre?
Sì, categorie penalizzate includono:
– Lavoratori vicini alla pensione (51-67 anni).
– Lavoratori in settori usuranti, menzionati in *Agenparl.eu*.
– Donne, con disparità evidenziate da @classcnbc (16 luglio 2025, pensioni maschili +34% rispetto a quelle femminili).
– Giovani, come discusso su *lavoce.info*, per l’equità intergenerazionale.
Sezione 3: Impatto Personale e Preoccupazioni
L’impatto personale è significativo, specialmente per chi pianificava pensionamenti anticipati. Commenti su *lavoce.info* (22 luglio 2025) riflettono frustrazione per chi è stato assunto dopo il 1995 e l’inequità tra pensionati attuali e futuri.
Domanda 7: In che misura la mancata riforma influisce sui tuoi piani personali di pensionamento?
“Molto” per molti, specialmente chi contava su riforme come “Quota 41”. La delusione di *Agenparl.eu* suggerisce che i piani sono stati influenzati negativamente.
Domanda 8: Quanto sei preoccupato/a per la sostenibilità del sistema nei prossimi 10-20 anni?
“Molto preoccupato/a” è comune. Il XXIV Rapporto INPS, citato su *lavoce.info*, mostra costi di 355 miliardi di euro nel 2024, con timori di bancarotta e definizione delle pensioni come un “furto generazionale”.
Domanda 9: Ritieni che la tua futura pensione sarà sufficiente per mantenere un tenore di vita adeguato?
“Probabilmente no” per molti. Articoli come *Collettiva* (27 novembre 2024) prevedono pensioni “sempre più povere”, e la CGIL (30 gennaio 2025) critica l’abbassamento dei coefficienti di trasformazione, riducendo gli assegni futuri.
Sezione 4: Soluzioni e Preferenze
Le priorità per una futura riforma includono maggiore flessibilità, come evidenziato dalle preferenze per “Quota 41” e pensione a 62-63 anni. La CISL, su *EduNews24*, propone finanziamenti tramite revisioni fiscali e lotta all’evasione contributiva.
Domanda 10: Quale priorità dovrebbe avere una futura riforma?
Priorità (basate su preferenze):
– Maggiore flessibilità per l’uscita dal lavoro (es. Quota 41, pensione a 62 anni).
– Misure per lavoratori in settori usuranti, come richiesto da *Agenparl.eu*.
– Potenziamento di “Opzione Donna” e incentivi alla previdenza complementare, come suggerito da CISL.
Priorità Riforma | Percentuale Preferenza (se disponibile) | Note |
Quota 41 | 43,65% | Sondaggio pensionipertutti.it |
Flessibilità a 62-63 anni | 21,82% (63 anni con penalità) | Ibidem |
Opzione Donna | 12,7% (donne) | Ibidem |
Misure usuranti | Non quantificato, ma citato | Agenparl.eu |
Domanda 11: Saresti favorevole a un aumento dei contributi previdenziali?
Le opinioni sono miste. La CISL suggerisce finanziamenti alternativi, ma la situazione economica potrebbe rendere questa opzione impopolare, senza dati specifici.
Domanda 12: Qual è la tua opinione sulla mancata riforma?
Le opinioni sono negative, con sentimenti di delusione e frustrazione. Ad esempio, *Agenparl.eu* riporta delusione, e commenti su *lavoce.info* evidenziano insoddisfazione per l’assenza di equità e sostenibilità. Molti vedono la mancata riforma come un fallimento governativo, con conseguenze per categorie vulnerabili.
Sezione 5: Informazioni Demografiche
Dati specifici non sono disponibili, ma le opinioni sembrano forti tra i lavoratori di 51-67 anni (vicini alla pensione) e in settori usuranti. La CISL rappresenta dipendenti pubblici e privati, e post su X evidenziano disparità di genere, suggerendo un focus su donne e giovani. Non ci sono dati sull’iscrizione a fondi di previdenza complementare, ma CISL ne sottolinea l’importanza.
Conclusione
Le opinioni degli italiani sulla mancata riforma delle pensioni nel 2025 riflettono delusione, preoccupazione e un forte desiderio di cambiamento. La ricerca evidenzia un sistema percepito come rigido e insostenibile, con aspettative per maggiore flessibilità e misure per categorie vulnerabili. Le fonti includono *Agenparl.eu*, *pensionipertutti.it*, *lavoce.info*, *EduNews24*, e post su X, offrendo una visione completa del sentimento pubblico a luglio 2025.
Riferimenti:
– [Agenparl.eu – Sondaggio pensioni 2025](https://agenparl.eu/2025/07/16/sondaggio-pensioni-2025-tra-delusione-e-incertezza-cosa-pensano-davvero-gli-italiani-marinella-pacifico/)
– [pensionipertutti.it – Pensioni anticipate 2025, dati sondaggio](https://www.pensionipertutti.it/pensioni-anticipate-2025-dati-sondaggio-quota-41-in-testa/)
– [lavoce.info – Le pensioni in Italia nel XXIV rapporto Inps](https://lavoce.info/archives/108461/le-pensioni-in-italia-nel-xxiv-rapporto-inps/)
– [EduNews24 – Riforma pensioni 2025, CISL](https://edunews24.it/lavoro/riforma-pensioni-2025-la-cisl-insiste-su-pi-flessibilit)
– [Brocardi.it – Pensioni 2025, stop aumento età](https://www.brocardi.it/notizie-giuridiche/pensioni-2025-buone-notizie-stop-aumento-dell-pensionabile-fino-2028/5443.html)