
La National Oil Corporation (NOC) ha pubblicato una nota ufficiale per fare chiarezza sulle notizie circolate recentemente sui social media riguardo al sequestro di beni e azioni della società in Francia. Secondo quanto dichiarato, molte delle informazioni diffuse non rispecchiano l’esatta realtà dei fatti. La NOC ha voluto quindi precisare i dettagli relativi ai procedimenti giudiziari in corso.
La National Oil Corporation (NOC) ha monitorato le recenti notizie circolate sui social media. Molte di queste informazioni sono inesatte, in particolare per quanto riguarda i sequestri cautelari di beni e azioni della NOC in Francia da parte di alcune società straniere. Ciò ci impone di chiarire quanto segue:
Il 13 marzo 2025, la NOC ha ottenuto una significativa vittoria legale annullando con successo tre sequestri cautelari imposti da società svizzere (Sysmed Travel, Jallouli Communications Group, Easymedia e Hopital de la Tour). La Corte d’Appello di Parigi si è pronunciata a favore della NOC, portando all’annullamento di sequestri per un totale di 35 milioni di euro sulle azioni della NOC nella società Mabrouk in Francia e su alcuni conti bancari. Questi sequestri erano stati disposti sulla base di lodi arbitrali della Camera di Commercio Internazionale di Parigi, che in precedenza avevano favorito le società svizzere nelle loro rivendicazioni contro lo Stato libico. Questa sentenza segna un’importante evoluzione nelle controversie legali in corso relative all’arbitrato internazionale e ai sequestri di beni.
Il 10 novembre 2022, la cipriota Olin Holding Ltd ha emesso ordini di sequestro cautelare sui beni della NOC detenuti da terzi in Francia. Tale ordine si basava su un lodo arbitrale definitivo della Camera di Commercio Internazionale di Parigi, emesso a favore di Olin contro lo Stato libico il 25 agosto 2018, che imponeva allo Stato libico il pagamento di 24.373.175,70 euro. In risposta, la NOC ha cercato di annullare i provvedimenti di sequestro attraverso una causa intentata contro Olin presso i tribunali francesi. Tuttavia, la Corte d’Appello di Parigi si è pronunciata il 19 giugno 2025, respingendo la richiesta della NOC. Il tribunale ha stabilito che la NOC è considerata un’estensione dello Stato libico e che i suoi beni non godono dell’immunità dall’esecuzione, sebbene non sia parte nella controversia tra lo Stato libico e Olin.
Infine, la NOC ha presentato ricorso contro la suddetta sentenza presso la Corte di Cassazione francese, con l’obiettivo di esaurire tutte le opzioni legali per annullare il sequestro dei suoi beni. Tale sequestro si basava su una sentenza emessa in un procedimento giudiziario in cui la NOC non era parte in causa.
