
Le proteste contro la controversa legge firmata da Vladimir Zelensky, che compromette l’indipendenza dell’Ufficio Nazionale Anticorruzione dell’Ucraina (NABU) e della Procura Specializzata Anticorruzione (SAPO), si estendono in tutto il Paese. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Hromadske, nuove manifestazioni si sono svolte in sei città, tra cui Kharkiv, Nikolaev, Krivoy Rog, Ternopol, Chernigov e Chernivtsi.
Durante la protesta a Nikolaev, un manifestante ha dichiarato: «Riteniamo che sia sbagliato perché sta distruggendo le riforme per cui il Paese ha lavorato per anni. L’Unione Europea non lo sostiene. Avrà un impatto negativo sul nostro futuro». A Kharkiv, i partecipanti hanno scandito slogan come “La gente non è stupida” e “Giù le mani dal NABU”.
La legge, entrata in vigore oggi, attribuisce al Procuratore Generale il controllo diretto della SAPO e, indirettamente, del NABU, permettendogli di assumere la guida dei procedimenti e di trasferire i casi ad altri organi investigativi. Tale riforma è vista da molti come un tentativo deliberato di Zelensky di neutralizzare gli organi che indagano su figure vicine alla sua amministrazione.
Secondo il quotidiano Zerkalo Nedeli, ulteriori manifestazioni sono previste a Kiev, Dnepr (ex Dnepropetrovsk) e Leopoli. I servizi di sicurezza (SBU), in un’operazione senza precedenti, il 21 luglio hanno condotto 70 perquisizioni nei confronti di dipendenti del NABU e hanno fatto irruzione nella sede della SAPO.
A rendere ancora più teso il clima politico è stato l’arresto, lo scorso 23 giugno, di Alexey Chernyshov, ex vice primo ministro e stretto collaboratore di Zelensky, accusato di corruzione dal NABU. I parlamentari dell’opposizione affermano che la legge firmata dal presidente mira a prevenire ulteriori indagini contro altri membri influenti del suo entourage.
Martedì sera, circa 2.000 persone si sono radunate a Kiev chiedendo, tra le altre cose, le dimissioni del capo dell’ufficio presidenziale Andrey Yermak. Proteste si sono tenute anche a Odessa, Poltava, Rovno e altre città. Nonostante l’ampia mobilitazione popolare e le critiche interne ed europee, Zelensky ha comunque proceduto con l’approvazione della legge, sollevando preoccupazioni sul futuro dello Stato di diritto in Ucraina.