
(AGENPARL) – Fri 18 July 2025 Inaspettato il ritorno del grande pittore naïf Marino Ceccarelli sul “Teatro” dell’Arte italiana allestito a Spoleto. “Teatro” perché la sua opera, collezionata in Italia e all’estero, rianima la tradizione artistica decaduta, insabbiata per decenni.
D’aspettarselo invece è il ritorno, sul “Teatro” dell’Arte, dei dipinti di Marino Ceccarelli ad opera dell’Associazione Volontari Carabinieri in Congedo di Spoleto, da sempre vicina alla popolazione per il suo impegno, comunale, regionale e nazionale, nella prevenzione, nel soccorso e nell’ausilio alle forze dell’ordine e nella protezione dell’ambiente, della cultura e del patrimonio storico-artistico.
La mostra sul pittore Marino Ceccarelli (1909 Spoleto 1990), nata dalla necessità di recuperare l’arte scomparsa dalle cronache artistiche di uno dei più grandi naïf del XX secolo, rievoca in maniera essenziale e con squisito senso estetico la vita quotidiana, fatta di cose semplici in un’atmosfera familiare. Marino C., come era solito firmarsi, è stato uno dei maggiori protagonisti del Festival dei due Mondi. Pittore accreditato presso i maggiori salotti artistici italiani era amico di Antonio Ligabue e di Luchino Visconti, tra i suoi committenti. Le opere in mostra sono state prestate da tre importanti collezionisti d’arte e amici di Marino da cui hanno acquistato direttamente i dipinti, la cui origine risale al 1954, data della sua prima opera.
L’esposizione, presso l’antica Sala degli Orafi, antistante la splendida scalinata del Duomo di Spoleto, dal 21 luglio al 3 agosto, patrocinata dal Comune di Spoleto in occasione dell’evento “Accade d’Estate, vanta l’organizzazione dell’Associazione, accreditato ente anche per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale-artistico italiano, e la curatela di Flavia Massarini Ghislieri, Dottoressa in Conservazione dei Beni culturali e Maggiore della Riserva selezionata dell’Esercito italiano.
L’Associazione, composta da cinquantuno soci tra i 25 e i 70 anni impegnati a titolo gratuito in corsi formativi, addestrativi e operativi anche per la promozione della cultura per l’identità della comunità, è inserita nel Sistema Regionale (Umbria) della Protezione Civile e nel contesto del Sistema Comunale (Spoleto) di protezione civile, è intervenuta in attività di emergenza nazionale in occasione del terremoto del Molise, dell’Abruzzo e dell’Emilia, nelle alluvioni liguri di Monterosso e Genova, delle Marche, della Puglia, dell’Emilia Romagna e Toscana e in tutte le attivazioni emergenziali regionali e locali. In particolare, la sua Squadra Operativa Salvaguardia Beni Culturali in Emergenza, al fianco di Carabinieri, Vigilie del Fuoco, Soprintendenze e Curie, si occupa di proteggere il patrimonio storico artistico, secondo i principi e i valori umani, sociali e di giustizia acquisiti durante il servizio prestato nell’ambito dell’Arma dei Carabinieri. La promozione della cultura, che rientra tra gli scopi statutari della Associazione, ha introdotto i volontari nel mondo delle opere d’arte.
La curatrice, da anni nel settore dei beni culturali, ha acquisito esperienza in tale settore all’estero e in Italia e collaborato per importanti enti pubblici e privati nazionali e internazionali, tra cui case d’asta a Londra e a Roma, Soprintendenza per i beni culturali, Direzione Cultura del Comune e Arcivescovado di Milano. Per il suo curriculum, è stata nominata, su decreto del Presidente della Repubblica, Ufficiale della Riserva Selezionata dell’Esercito italiano. Dal 2010 è stata richiamata in servizio dallo Stato Maggiore Esercito venti volte per attività in ambito culturale presso la Nato Rapid Deployable Corps, il Comando militare Esercito Lombardia, la Scuola di Sanità militare, dove ha ricoperto l’incarico di Addetto al Polo museale, il Museo storico nazionale di Artiglieria. Presso l’Istituto storico e di cultura dell’Arma del Genio ha contribuito alla stipula dell’Accordo quadro tra il Ministro della Cultura e il Ministro della Difesa per la valorizzazione dei musei militari ed il relativo finanziamento di cinquecentomila euro da parte del Ministero della Cultura.