
“La ricerca per un nuovo umanesimo”, tema forte quello scelto dalla Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. che verrà dibattuto il prossimo 19 luglio alla Versiliana dal Gran Maestro Luciano Romoli, dallo storico Fulvio Conti e dal filosofo Paolo Ercolani. “Questo appuntamento, ogni anno molto atteso, è un’occasione per ribadire l’impegno della nostra Obbedienza sul percorso di sviluppo dell’umanità” – il commento del Gran Maestro Luciano Romoli nel corso della presentazione dell’iniziativa ai giornalisti. “Ricerca e umanesimo sono termini complessi che si inseriscono in una visione del mondo e che ci obbligano a riflettere sul futuro, sulla finalità della scienza e sul valore della conoscenza. Scienza e massoneria non sono, infatti, realtà antitetiche, sono accomunate dalla stessa sete di ricerca della verità con una differenza che è importante sottolineare: la scienza è un metodo sistematico per acquisire la conoscenza del mondo, la Massoneria promuove la ricerca del sapere come via per il miglioramento spirituale e morale dell’individuo. L’”antropologia filosofica” su cui si fonda la fratellanza cerca di coniugare questi due versanti perché si fonda sull’etica della responsabilità, che deve guidare lo scienziato che con mente aperta, libera da pregiudizi, deve perseguire finalità che mettano l’uomo al centro. È questo l’Umanesimo che vogliamo comunicare e affermare, concretamente, come valore che vive in simbiosi all’evoluzione dei diritti dell’uomo, un umanesimo che guardi al futuro nel continuo esercizio del pensiero critico, dell’antidogmatismo, nel rispetto delle diverse fedi, religioni credenze”.
La riflessione di Romoli appare cruciale in un momento in cui la stessa cultura giuridica dell’Occidente è messa a dura prova da una profonda crisi di pensiero che richiede, per essere sanata, un intervento di sistema che investe l’uomo nelle molteplici dimensioni dell’essere: spirituale, economico, etico, politico. Gettare le basi per un nuovo ordine in cui giustizia, pace, libertà, uguaglianza devono trovare un concreto significato, questo l’imperativo categorico più urgente che la Gran Loggia d’Italia vuole sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica globale. “Non è possibile – conclude Romoli – edificare una società giusta solo attraverso un contratto che definisca delle regole, servono istituzioni che incarnino e trasmettano un’idea profonda del bene comune. La ricerca autentica parte dal bisogno spirituale di una crescita dell’individuo che deve radicarsi in quell’“ethos” originario in cui l’Obbedienza della Gran Loggia d’Italia riconosce da secoli la propria identità.
“Siamo a un tornante nel cammino della civiltà – il parere dello storico Fulvio Conti -dobbiamo comprendere che quelle che un tempo erano società nazionali, sono diventate multietniche. Religioni, culture diverse si confrontano ogni giorno in ogni angolo del pianeta. Umanesimo vuol dire apertura verso l’altro. Le logge sono da sempre un luogo di accoglienza del diverso. Esuli politici, eretici, intellettuali emarginati quando costretti al confino hanno sempre trovato ascolto nei luoghi della massoneria, creando delle catene di unione e di fratellanza.
La repubblica universale dei liberi muratori è un’utopia concreta, basata sull’idea di un mondo cosmopolita in cui le fedi possono dialogare senza pregiudizi. Il Grande Architetto dell’Universo che ha messo ordine al caos non ha etichette confessionali, è il Dio in cui tutti possono riconoscersi, un ancoraggio che dà speranza di poter superare i tanti conflitti che attraversano il Pianeta da Nord a Sud. Senza un concreto impegno per la pace inutile parlare di umanesimo che, per non essere un’etichetta vuota deve coniugarsi con un effettivo allargamento della sfera dei diritti. A questo proposito va ricordato che La Gran Loggia d’Italia è sempre stata in primo piano sul terreno delicato della parità di genere, sulla frontiera dei diritti civili, distinguendosi per un lavoro costante volto alla maturazione delle coscienze”.
“Da qualche decennio possiamo dire che le grandi conquiste della civiltà sono sotto scacco: la libertà di pensiero, le istituzioni democratiche, l’autonomia della ricerca scientifica – commenta il filosofo Paolo Ercolani – questo assalto, oggi perpetrato dal sistema tecno-finanziario dominante è particolarmente grave perché investe l’umano. Il prepotente sviluppo dell’Intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie mediatiche, comporta, infatti, un degrado delle facoltà cognitive, emotive e relazionali. Siamo di fronte a una mutazione antropologica che ci sta trasformando in docili robot, in solitudini comunicanti per mezzo di schermi colorati, di cui soffrono soprattutto i più giovani. Chi c’è dietro a tutto questo, quale l’obiettivo e, soprattutto, perché? Nella prestigiosa cornice della Versiliana proveremo a raccontarlo ospiti di una delle ultime realtà rimaste a difesa della conoscenza, del pensiero critico e della democrazia, quale è da sempre la Massoneria”.
