
Un padre britannico, identificato solo come “Jack”, ha denunciato pubblicamente la polizia di Rotherham per aver falsificato i verbali relativi ai suoi arresti, avvenuti mentre cercava disperatamente di salvare la figlia da una banda di stupratori seriali. L’uomo sostiene che le autorità abbiano tentato di screditarlo, fabbricando documenti con informazioni false, tra cui un indirizzo in cui non aveva ancora mai vissuto nel periodo dei fatti, per nascondere gravi omissioni e insabbiamenti.
I fatti risalgono al 2005, quando la figlia di Jack fu vittima di ripetute aggressioni sessuali da parte di una nota “gang di adescamento” a Rotherham. Nonostante l’uomo avesse denunciato il rapimento della figlia più di 200 volte, la polizia del South Yorkshire non intervenne. Al contrario, arrestò Jack due volte in una sola notte mentre tentava di salvarla. Sua figlia, nel frattempo, veniva ripetutamente stuprata e trafficata in altre città del Regno Unito per sfruttamento sessuale.
La parlamentare conservatrice Katie Lam ha portato il caso all’attenzione del Parlamento, chiedendo un’indagine anche sugli agenti di polizia responsabili degli insabbiamenti e non solo sugli aggressori. Nessuno, ha sottolineato, è mai stato condannato per aver coperto questi abusi istituzionalizzati.
Jack ha raccontato a GB News che gli fu detto dalla polizia di lasciar perdere, e che qualora avesse continuato, la sua vita sarebbe stata in pericolo. Un ex agente e whistleblower ha confermato che le indagini ufficiali evitarono deliberatamente di esaminare il comportamento degli alti ufficiali di polizia, accusando l’Independent Office for Police Conduct (IOPC) di non avere mai realmente cercato la verità.
Nigel Farage, leader di Reform UK, ha definito il comportamento della polizia “vergognoso” e ha chiesto un’inchiesta nazionale che coinvolga anche Rotherham. Il caso solleva nuove inquietanti domande su decenni di abusi sistemici, omissioni e possibili complicità istituzionali nel più ampio scandalo delle gang di adescamento nel Regno Unito.