
(AGENPARL) – Wed 09 July 2025 **Carcere, Spinelli: “Strutturare meglio i percorsi di reinserimento
sociale”**
Si è aperta oggi a Palazzo Strozzi Sacrati “Carcere, inclusione sociale,
comunità”, la tre giorni di Regione e Anci Toscana dedicata al sistema
delle politiche regionali per la giustizia penale in Toscana
/Scritto da Redazione, mercoledì 9 luglio 2025/
“Dobbiamo strutturare in modo più efficace i percorsi di reinserimento
sociale, perché chi è in carcere o in esecuzione penale resta parte della
comunità”. Per l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, è
questa la strada da percorrere per migliorare la condizione dei detenuti e
delle carceri.
L’occasione per riaffermare il concetto è il discorso tenuto in apertura
di “Carcere, inclusione sociale, comunità”, la tre giorni in programma
fino a venerdì prossimo a Palazzo Strozzi Sacrati organizzata dalla
Regione e da Anci Toscana per riflettere con tutti gli attori sociali e le
istituzioni attorno al sistema delle politiche regionali per la giustizia
penale in Toscana.
Per dare concretezza a questa idea, due sono le direttrici su cui deve
insistere la Regione, nel rispetto delle sue competenze. “Oltre agli
interventi a livello ministeriale”, dice l’assessora riferendosi alla
situazione nei penitenziari evidenziati anche dalle cronache degli ultimi
giorni, da un lato “va rafforzata la collaborazione istituzionale fra
Regione Toscana e tutto il mondo della giustizia”, dall’altro “dobbiamo
continuare a lavorare in un’ottica multidisciplinare”.
“È necessario – prosegue Spinelli – mettere sempre più in collegamento
settori, competenze e attori anche molto diversi tra loro”, dal
socio-sanitario, al lavoro alla formazione, “anche puntando ad aumentare
la conoscenza reciproca tra i vari soggetti che operano sulle carceri”.
Per “reinserire socialmente” come chiede la Costituzione, la risposta
più adeguata che le istituzioni possono dare a una questione complessa,
spiega l’assessora, “è una risposta complessa attraverso una presa in
carico multidimensionale dei detenuti”, che “restano persone e
cittadini”.
All’intervento dell’assessora Spinelli, in avvio dei lavori del convegno
sono seguiti i saluti del Garante regionale dei diritti dei detenuti
Giuseppe Fanfani e, in videocollegamento, per Anci Toscana Andrea Raspanti,
assessore alla coesione sociale del comune di Livorno.
“Sul carcere – ha evidenziato Fanfani – serve un investimento
positivo”. “Come ha detto la settimana scorsa il presidente Mattarella,
– ha aggiunto il Garante – restituire alla società una persona migliore di
come è entrato non solo è un dovere umano e sociale che ciascuno di noi
ha e che gli amministratori dovrebbero avere. Ma restituire alla società
persone peggiori è un modo per aver buttato i miei soldi e questo nessun
amministratore se lo può permettere”.
“Ritengo che sia molto significativo che si parli del tema delle carceri
nella cornice di una riflessione più generale sul welfare – ha
sottolineato Raspanti – : questo vuol dire sostanzialmente che all’interno
delle nostre comunità locali, all’interno delle città, il carcere
costituisce una fetta di territorio che a tutti gli effetti rappresenta una
periferia, una parte della città”.
“I Comuni – ha proseguito l’assessore – devono interessarsi di quello che
succede all’interno di questi luoghi; sia perché a tutti gli effetti il
carcere ospita delle persone, degli individui che fanno parte della nostra
società; sia perché il carcere è un servizio pubblico fondamentale in
una società democratica. Questa giornata è importante per tutte le
istituzioni coinvolte, per definire un comune sentire per fare tutto quello
che è nostra possibilità per creare dei ponti tra il carcere e le nostre
comunità”.