
(AGENPARL) – Tue 08 July 2025 SERVIZI ALLA PERSONA. PUBBLICATO DAL CNEL Il PRIMO RAPPORTO NAZIONALE SULLE ASP
Si è svolto oggi a Villa Lubin il convegno “Le ASP nella rete dei servizi e nell’economia sociale. Ruolo, criticità e prospettive: le proposte del CNEL”, un’iniziativa voluta dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro per approfondire il ruolo delle Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (ASP) e presentare il I Rapporto nazionale CNEL in materia. Lo studio, redatto dall’Osservatorio Nazionale sui Servizi Sociali Territoriali (ONSST), istituito presso il CNEL, è strettamente correlato al Ddl CNEL “Disposizioni in materia di aziende pubbliche di servizi alla persona”, approvato all’unanimità dall’Assemblea nella seduta del 27 marzo 2025, ed offre una ricostruzione articolata e aggiornata del complesso fenomeno delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB) e delle ASP, che ne hanno progressivamente preso il posto, delineandone l’evoluzione storica, l’attuale configurazione normativa e le principali caratteristiche organizzative e operative.
CNEL: LE ASP SONO ANCORA OGGI SNODO FONDAMENTALE NELLA RETE DEI SERVIZI SOCIOASSISTENZIALI
Dal I Rapporto CNEL sulle ASP emerge una marcata eterogeneità regionale nel processo di trasformazione delle IPAB, caratterizzata dalla frammentazione del quadro normativo di riferimento conseguente al trasferimento di competenze pressoché esclusive alle Regioni operato a decorrere dal 2001 in attuazione della modifica del Titolo V della Costituzione. Le ASP e le IPAB si configurano ancora oggi come snodi fondamentali nella rete dei servizi socioassistenziali, con un ruolo particolarmente rilevante nell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Tuttavia, esse si trovano ad operare in condizioni spesso disomogenee e svantaggiose sotto il profilo giuridico e fiscale, delle risorse patrimoniali, dei modelli di governance e della capacità gestionale. Il lavoro evidenzia la necessità urgente di istituire un sistema nazionale sistematico di rilevazione e aggiornamento dei dati su IPAB e ASP, al fine di garantire maggiore trasparenza, efficacia e coerenza delle politiche pubbliche nel settore dei servizi alla persona.
ASP. RAPPORTO CNEL ARRIVA AD OLTRE 25 ANNI DALL’ULTIMA INDAGINE
Il I Rapporto CNEL sulle ASP nasce dalla necessità di colmare un vuoto conoscitivo di oltre 25 anni. L’ultima rilevazione ufficiale risale, infatti, al 1998, realizzata dal Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in preparazione della riforma dei servizi sociali poi attuata con la legge n. 328 del 2000, anche nota come “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Oggi lo scenario è profondamente mutato, anche se la riforma delle IPAB prevista dalla legge 328/2000 non è stata ancora attuata nelle Regioni Veneto, Calabria e Sicilia. La fotografia più chiara e completa del fenomeno che viene offerta con il Rapporto CNEL è quindi fondamentale per un’auspicabile riforma del settore.
ASP. FORTE RIDUZIONE NUMERO ENTI: DAI 4.226 DEL 1998 AI 578 ATTUALI
Nel corso degli anni tutte le Regioni sono state interessate da una notevole riduzione del numero di IPAB, che ha comportato anche notevoli risparmi rispetto agli oneri connessi alla governance. Basti considerare che nel 1890, al momento dell’emanazione dalla legge Crispi, se ne censirono 21.866. Nel 1998, secondo l’ultima rilevazione ufficiale antecedente a quella condotta dal CNEL, il numero di enti era diminuito a 4.226 unità. Al 2025, il censimento ha rilevato la presenza di sole 578 IPAB e ASP, distribuite su 19 Regioni. In Basilicata non è stata censita alcuna ASP, mentre in Valle d’Aosta, Molise, Sardegna e Calabria è stato registrato rispettivamente un solo ente.
ASP. IN VENETO E SICILIA IL MAGGIOR NUMERO DI ENTI
Le Regioni che attualmente presentano il maggior numero di IPAB e ASP sono il Veneto, con 133 unità, e la Sicilia, con 128, non a caso due delle tre regioni nelle quali, in assenza di una legge regionale di riforma, gli enti continuano a rivestire la natura giuridica di IPAB e resta vigente in via residuale la “Legge Crispi”.
ASP. DIPENDENTI DEL SETTORE OLTRE LE 40.000 UNITÀ
Sulla base delle stime, il numero totale dei dipendenti del settore potrebbe superare le 40.000 unità. Il numero medio di dipendenti di ASP e IPAB per ente è pari a 73 unità.
ASP. STIMATI CIRCA 1.500 IMMOBILI DI PROPRIETÀ ADIBITI A SERVIZI SOCIALI
I 223 enti (ASP e IPAB) che hanno risposto al questionario del CNEL dichiarano complessivamente 685 immobili di proprietà destinati all’espletamento dei servizi sociali. Forti le disomogeneità: il 55% dichiara un solo immobile, mentre vi sono istituti che ne possiedono oltre 20. Se si applicasse un criterio di stima proporzionale sull’intero universo degli enti censiti, sarebbe plausibile ipotizzare che non siano stati rilevati poco meno di 1.000 immobili ad uso prettamente socioassistenziale, per un totale di oltre 1.500 suddivisi tra i 578 enti, senza considerare gli innumerevoli immobili messi a reddito.
ASP. RENDITE PARI A CIRCA 450 MILIONI DI EURO
Relativamente alle rendite patrimoniali di ASP e IPAB – derivanti sostanzialmente da immobili concessi in locazione attiva – la somma complessiva dichiarata dagli enti rispondenti ammonta a 173,2 milioni di euro. Più di un ente su tre dichiara rendite patrimoniali nulle o non disponibili, mentre 35 enti (pari al 15,7% del totale dei rispondenti) dichiarano rendite superiori al milione di euro. Applicando una proiezione proporzionale sull’intero universo dei 578 enti censiti, si stima un ammontare complessivo di rendite pari a circa 450 milioni di euro.
ASP. NECESSITÀ DI UN INTERVENTO LEGISLATIVO DI RIORDINO
Il I Rapporto CNEL sulle ASP confermato la necessità di un intervento legislativo di riordino nelle materie di residua competenza statale, cui il Consiglio stesso ha tentato di dare seguito con l’elaborazione di uno specifico Disegno di legge, già trasmesso al legislatore nazionale.
NB: IN ALLEGATO LA NOTA STAMPA INTEGRALE