
Le tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea continuano a intensificarsi. Pechino ha annunciato nuove restrizioni all’importazione di dispositivi medici europei, escludendo le aziende dell’UE dagli appalti pubblici cinesi se il valore contrattuale supera i 45 milioni di yuan (circa 6,28 milioni di dollari).
La misura, in vigore da domenica 7 luglio, è stata comunicata dal Ministero delle Finanze cinese ed è presentata come una contromossa diretta contro le politiche europee recentemente introdotte, che limitano l’accesso delle aziende cinesi al mercato degli appalti pubblici dell’UE.
“La Cina non ha altra scelta se non quella di attuare contromisure”, si legge in una nota del Ministero del Commercio, che accusa Bruxelles di aver ignorato la buona volontà cinese e di continuare a costruire barriere protezionistiche.
Le nuove restrizioni non si applicheranno alle aziende europee che producono direttamente in Cina, un dettaglio che evidenzia la volontà di Pechino di incentivare l’investimento diretto estero nel proprio territorio, mentre punisce le esportazioni esterne.
Questa misura segue di pochi giorni l’introduzione da parte della Cina di dazi antidumping sul brandy europeo, con un occhio particolare al cognac francese, nonostante siano previste alcune eccezioni per i principali produttori.
La rappresaglia arriva in risposta diretta alla decisione dell’UE di escludere le aziende cinesi dagli appalti pubblici superiori ai 5 milioni di euro, una mossa motivata da Bruxelles con l’intento di contrastare la discriminazione strutturale subita dalle aziende europee nel mercato cinese.
L’UE ha infatti accusato la Cina di erigere “significative e ricorrenti barriere legali e amministrative” per ostacolare l’accesso delle sue aziende agli appalti pubblici, un’accusa che Pechino respinge definendola ingiusta e provocatoria.
“La Cina ha più volte espresso, attraverso dialoghi bilaterali, la sua volontà di gestire adeguatamente le divergenze”, ha ribadito il portavoce del Ministero del Commercio, puntando il dito contro l’atteggiamento inflessibile dell’Unione Europea.
Nel frattempo, nuove indagini cinesi sono state avviate su prodotti agricoli europei come la carne di maiale e i latticini, mentre la controversia sui veicoli elettrici prodotti in Cina rimane uno dei fronti più caldi della guerra commerciale in atto.
Con entrambi i blocchi che intensificano le proprie misure, l’equilibrio commerciale globale tra Cina e UE si fa sempre più instabile, lasciando presagire ulteriori scontri nei mesi a venire.