
(AGENPARL) – Fri 04 July 2025 COMUNICATO STAMPA
Condannati i responsabili dell’inquinamento da PFAS in Veneto. ISDE: giustizia è stata fatta, grazie anche al lavoro instancabile dei nostri medici
Con una sentenza storica, il Tribunale di Vicenza ha condannato complessivamente a 141 anni di carcere i vertici di Miteni, la società ritenuta responsabile del disastro ambientale da PFAS che ha colpito una vasta area del Veneto, compromettendo la salute di centinaia di migliaia di persone.
ISDE – Medici per l’Ambiente Italia, costituitasi parte civile nel processo, esprime soddisfazione e gratitudine per questa sentenza che, pur non potendo restituire la salute a chi è stato danneggiato, rappresenta un fondamentale riconoscimento di responsabilità e un importante precedente sul piano ambientale, sanitario e giuridico.
In questo lungo cammino verso la verità e la giustizia, ISDE ha potuto contare sull’impegno di alcuni suoi medici e consulenti scientifici che hanno rappresentato un punto di riferimento per il lavoro giudiziario, per la comunità scientifica e per la cittadinanza attiva.
Tra questi, il dottor Vincenzo Cordiano, già presidente di ISDE Veneto, è stato il primo a denunciare pubblicamente, già nel 2013, la contaminazione da PFAS nel territorio veneto, anticipando istituzioni e media. Il suo lavoro pionieristico – basato su rigore scientifico, determinazione e senso civico – ha acceso i riflettori su un disastro che per anni era rimasto invisibile.
Accanto a lui, un contributo importante è stato offerto dal dottor Francesco Bertola, che ha promosso – autofinanziandolo e con la collaborazione di ISDE Vicenza – uno studio epidemiologico innovativo che sta evidenziando gli effetti dei PFAS sulla salute riproduttiva maschile, in particolare sulla qualità dello sperma, aprendo nuove e inquietanti prospettive sul danno sanitario intergenerazionale.
Fondamentale è stato anche l’apporto del dottor Edoardo Bai, storico medico dell’ambiente e tra i primi a ricostruire, con chiarezza divulgativa e dati scientifici, la catena dell’inquinamento e le responsabilità di Miteni e delle istituzioni preposte al controllo, contribuendo a informare e mobilitare le comunità locali.
A completare questo impegno collettivo, la dottoressa Vitalia Murgia, dirigente nazionale di ISDE Italia, ha saputo con grande efficacia comunicativa raccontare e spiegare la pervasività e la pericolosità dei PFAS, rendendo accessibile un tema complesso e tecnico e contribuendo a farne un’emergenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale.
ISDE Italia esprime profonda riconoscenza verso questi medici che, con competenza, dedizione e indipendenza, hanno saputo coniugare scienza, impegno civile e responsabilità etica. Senza il loro lavoro, questa verità sarebbe forse rimasta sepolta sotto anni di silenzi e omissioni.
Ora la giustizia ha fatto il suo primo passo. Ma il cammino non finisce qui. ISDE continuerà a battersi per la bonifica dei territori contaminati, per il divieto completo dell’uso dei PFAS, per la protezione delle generazioni presenti e futuree per il diritto alla salute e all’acqua pulita, troppo a lungo negato.