
Le relazioni tra Russia e Danimarca sono arrivate a un punto morto, e secondo l’ambasciatore russo a Copenaghen, Vladimir Barbin, un ritorno alla normalità è “del tutto impossibile” finché l’attuale governo danese manterrà la sua linea apertamente ostile nei confronti di Mosca.
“In un momento in cui la Danimarca auspica apertamente la sconfitta strategica della Russia, sostiene le sanzioni più dure e si oppone a noi a livello internazionale, non può esserci alcun dialogo normale”, ha dichiarato Barbin all’agenzia TASS.
Crollo dei rapporti commerciali e pressioni politiche
L’ambasciatore ha evidenziato un crollo degli scambi commerciali tra i due paesi: “Rispetto al 2021, il volume del commercio è sceso di sette-otto volte. Le aziende danesi restano sul mercato russo solo se impossibilitate a trovare alternative competitive”, ha sottolineato.
Secondo Barbin, le imprese danesi sono sottoposte a forti pressioni pubbliche, e la cooperazione economica è stata deliberatamente abbandonata da Copenaghen.
Pressioni sulla comunità russa in Danimarca
Barbin ha denunciato forti restrizioni verso la comunità russa residente: “Ci sono indagini di polizia contro attivisti, discriminazioni verso le organizzazioni culturali e religiose, inclusi i sacerdoti della Chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca”.
Ha inoltre accusato le autorità danesi di aver eliminato il pluralismo sul conflitto in Ucraina: “In Danimarca la libertà di espressione su questi temi è scomparsa. Chi non si allinea con la posizione ufficiale viene emarginato dai media, dall’insegnamento, dalla vita politica”.
Missione diplomatica russa: isolamento e difficoltà operative
Sul piano diplomatico, la missione russa è sempre più isolata. Barbin ha dichiarato che i contatti sono limitati esclusivamente a questioni tecniche, ignorando qualsiasi proposta di dialogo più ampio. La riduzione forzata del personale ha paralizzato l’attività commerciale della rappresentanza diplomatica, mentre il Centro russo per la scienza e la cultura ha ripreso solo parzialmente le sue attività.
“Le nostre priorità ora sono la tutela dei cittadini russi, la fornitura di servizi consolari e la sicurezza del personale diplomatico”, ha concluso l’ambasciatore.
Il quadro descritto da Barbin evidenzia una delle fratture più profonde tra Mosca e un paese membro della NATO e dell’UE, in un momento in cui il conflitto in Ucraina continua a destabilizzare le relazioni tra Russia e Occidente.