
“Oggi in Aula il sindaco Roberto Gualtieri ha presentato ufficialmente il nuovo assessore Pino Battaglia, ennesimo tassello del complicato mosaico di potere interno al Partito democratico. Un rimpasto a rate, figlio di equilibri fragili e compromessi continui, che conferma come a Roma si governi più per logiche di corrente che per una visione della città”. Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega capitolina Fabrizio Santori, commentando la nomina del nuovo assessore Battaglia con la presenza in Aula del sindaco Gualtieri. “Dopo i cambi di qualche mese fa, con assessori ‘a tempo determinato’ utilizzati come tappabuchi e poi sostituiti senza spiegazioni credibili, l’arrivo di Battaglia si inserisce perfettamente nel gioco delle poltrone del Pd: nessuno resta a piedi. Lo schema è ormai chiaro: si moltiplicano incarichi, ruoli e posizioni, soprattutto dentro e attorno al Gabinetto del Sindaco, trasformato in un vero e proprio ufficio di collocamento per dirigenti e fedelissimi. Con l’attuale amministrazione, il Gabinetto del Sindaco è passato da tre a sette posizioni fiduciarie extradotazionali, e il numero complessivo di dirigenti è quasi triplicato rispetto all’era Marino. Sono stati creati nuovi uffici di scopo, duplicando funzioni già presenti nei Dipartimenti e nelle aziende partecipate. Con tre vice capi di Gabinetto e assunzioni di ogni tipo per una spesa complessiva che supera i sei milioni di euro l’anno, ogni corrente trova oggi la sua sistemazione politica ben retribuita”, afferma Santori. “Mentre Roma soffre sotto il peso di emergenze quotidiane, dai rifiuti al traffico, dal degrado alla mancanza di sicurezza, il ‘manuale Cencelli’ del Pd resta intatto e la macchina amministrativa viene usata per distribuire posti di potere, creare ruoli ‘ad hoc’, inventare nuove deleghe e sistemare le tessere del puzzle democratico. Il vero rimpasto, quello che servirebbe invece ai romani, sarebbe quello composto da efficienza e trasparenza”, conclude il leghista.