
Le Nazioni Unite hanno convocato con urgenza la più grande conferenza di finanziamento degli ultimi dieci anni, dopo il ritiro dei fondi statunitensi che ha colpito duramente i programmi di aiuto globale. A Siviglia, in Spagna, è iniziato lunedì un incontro internazionale di quattro giorni con l’obiettivo di raccogliere almeno 4.000 miliardi di dollari per sostenere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) 2030.
Alla conferenza partecipano oltre 50 leader mondiali, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente keniano William Ruto, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres.
Gli Stati Uniti, sotto la guida dell’ex presidente Donald Trump, hanno deciso di dismantellare l’USAID, l’agenzia di sviluppo statunitense, e non prendono parte ai colloqui. Il segretario di Stato Marco Rubio ha criticato duramente il cosiddetto “complesso industriale degli aiuti esteri”, affermando che solo 12 centesimi ogni dollaro arrivavano effettivamente ai beneficiari. Rubio ha proposto un modello di aiuto più diretto e decentralizzato, gestito dagli uffici regionali americani.
Nel suo intervento a Siviglia, Guterres ha denunciato una “decimazione dei budget per gli aiuti esteri”, chiarendo che la crisi non è solo economica, ma umana: “Famiglie che soffrono la fame, bambini che non ricevono vaccini, studenti costretti ad abbandonare la scuola”. Per raggiungere gli obiettivi globali, ha ribadito, occorrono almeno 4 trilioni di dollari all’anno.
Alla conferenza partecipano anche 4.000 rappresentanti di aziende, società civile e istituzioni finanziarie, nel tentativo di ridisegnare un sistema di finanziamento multilaterale che appare sempre più fragile in un mondo spaccato da tensioni geopolitiche e isolazionismi crescenti.