
(AGENPARL) – Mon 30 June 2025 Melania Mazzucco a Leggermente racconta la storia di Diana Karenne, grande artista dimenticata del cinema muto
Comunicato stampa
Melania Mazzucco è la protagonista del terzo appuntamento di Leggermente in programma martedì 1 luglio, alle 18:30 sul palco del Chioschino di Villa Fabbricotti, a Livorno, dove in dialogo con la giornalista Elisabetta Cosci, presenterà il suo ultimo libro Silenzio, le sette vite di Diana Karenne edito da Einaudi. Dopo L’architettrice, l’autrice torna a raccontare un’esistenza femminile fuori dall’ordinario: quella di Diana Karenne, diva del cinema muto. Straniera e misteriosa, la protagonista di questa storia arriva in Italia nel 1914. Nulla di ciò che racconta è vero, perché è allo stesso tempo in fuga e alla ricerca di sé. Non sa ancora esattamente cosa vuole, ma può essere tutto: scrittrice, pittrice, musicista. Diventerà invece attrice cinematografica, e col nome di Diana Karenne sarà una delle dive degli anni d’oro del cinema muto italiano: la regina del silenzio. Senza un passato certo, sarà anche regista, produttrice e imprenditrice, prima di svanire nell’ombra. Melania Mazzucco ha inseguito l’ombra di Diana Karenne e le sue mille identità negli archivi, nelle biblioteche e nelle cineteche di tutta Europa, e in questo romanzo l’ha raccontata con passione, divertimento, dolore e rispetto. Perché la letteratura è il contrario del silenzio. Nelle sue molte vite, Diana Karenne è stata qualsiasi cosa: straniera misteriosa, femme fatale, zingara, cantante, imprenditrice cinematografica, spia, suora strappata al convento, santa, contessa, regina, zarina. Prima che il tempo ne cancellasse ogni ricordo, fra il 1916 e il 1919 è stata soprattutto la più affascinante diva del cinema muto italiano, ma non solo. Scrive lei stessa i soggetti dei suoi film, inizia a dirigerli, diventando una delle prime registe cinematografiche della storia, e da un certo punto in poi li produce come imprenditrice. Irrequieta e sfuggente, Diana si destreggia fra aristocratici, diplomatici, produttori dalla fama di banditi, attori a caccia di conquiste, sempre inseguita dal sospetto di essere una spia. Si sposta da Roma a Torino, da Milano a Napoli e Genova. È ammirata dalle spettatrici, che vedono in lei un modello di libertà e indipendenza, e temuta dagli uomini per l’imprevedibilità e gli amori tempestosi. Nulla rivela del suo passato, in nessun luogo mette radici. Crede per prima alle bugie che racconta, fino a creare una realtà alternativa, e una donna nuova: Diana Karenne, appunto. Nel dopoguerra però l’industria del cinema italiano entra in crisi, e nel 1921 Diana si trasferisce a Parigi e poi a Berlino. Lì ci sono gli esuli dalla Russia bolscevica, e la sua origine la costringe a fare i conti con la sua identità. A differenza delle altre stelle del cinema muto, non è tanto il passaggio al sonoro a chiudere la sua carriera di attrice, quanto l’irresistibile desiderio di scomparire, di diventare ancora un’altra donna: la musa mistica e la compagna di un poeta russo a cui sacrificare la sua arte. Sembrava destinata all’oblio, Diana Karenne, ma in questo romanzo, nato come i suoi successi più memorabili da un’indagine avvincente e lunga anni, Melania Mazzucco ce la restituisce in tutta la sua vitale contemporaneità. Con passione e rigore, Mazzucco ne ricostruisce la vita tra verità e finzione, riportando alla luce una donna che ha sfidato il suo tempo. Un romanzo ricco, avvincente e struggente, che afferma con forza il potere della letteratura contro l’oblio. Melania G. Mazzucco tra le più affermate scrittrici italiane contemporanee, sceneggiatrice, drammaturga, collabora dal 1995 con l’Enciclopedia Treccani. Esordisce in narrativa con Il bacio della Medusa (Baldini&Castoldi, 1996), finalista al Premio Strega, che ha poi vinto nel 2003 con Vita (Rizzoli). Tra i suoi romanzi più noti, pubblicati per Einaudi: il pluripremiato Lei così amata (2000), Io sono con te. Storia di Brigitte (2016), L’Architettrice (2019, vincitore tra gli altri del Premio Stresa, del Premio Giuseppe Dessì e del Premio Alassio Centolibri) e Dulhan la sposa (2023). Melania Mazzucco è presidente del Comitato direttivo del Premio Strega
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