
Il governo della Giamaica ha formalmente chiesto l’intervento di Re Carlo III affinché la richiesta di risarcimento per la schiavitù venga esaminata ai massimi livelli istituzionali del Regno Unito. In particolare, Kingston vuole che il monarca deferisca la questione al comitato giudiziario del Consiglio privato, la massima corte d’appello per i territori d’oltremare britannici e per alcune nazioni del Commonwealth.
Secondo quanto riferito dal Guardian, il governo giamaicano intende utilizzare una disposizione del Judicial Committee Act del 1833, che permette al sovrano di sottoporre questioni giuridiche al Consiglio per la valutazione. La Giamaica, pur essendo diventata indipendente nel 1962, riconosce ancora Re Carlo come capo di Stato.
La ministra della Cultura giamaicana, Olivia Grange, ha dichiarato davanti al parlamento nazionale che la richiesta mira a ottenere una valutazione giuridica sul trasporto forzato di africani in Giamaica e la loro riduzione in schiavitù, chiedendo se tali atti fossero legali e se costituissero crimini contro l’umanità. Inoltre, il governo vuole sapere se il Regno Unito abbia “l’obbligo di fornire una soluzione” per le conseguenze durature della schiavitù.
“Presenteremo una petizione a Sua Maestà il Re Carlo III per deferire al Consiglio privato una serie di questioni a cui vogliamo che venga data risposta”, ha detto Grange, sottolineando l’importanza del gesto nel contesto del ruolo costituzionale del re in Giamaica.
Re Carlo aveva già espresso “profondo dolore” per la tratta transatlantica degli schiavi in un discorso ai leader del Commonwealth nel 2022, ma il Regno Unito non ha mai accettato ufficialmente le richieste di risarcimento, sostenendo che le attuali istituzioni non dovrebbero essere ritenute responsabili per azioni del passato. Nonostante ciò, le richieste di riparazione da parte di paesi del Commonwealth e organismi internazionali, tra cui le Nazioni Unite, stanno crescendo in intensità.
La Giamaica si unisce così a un coro di nazioni ex coloniali che chiedono giustizia e riconoscimento per le ingiustizie storiche inflitte durante il periodo della schiavitù.