
(AGENPARL) – Fri 27 June 2025 Ustica, Barbera (Prc) “Mattarella invoca la verità, ma tace sulle
responsabilità della NATO e dello Stato italiano”
“Nel 45° anniversario della strage di Ustica, le dichiarazioni del
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si inseriscono nella lunga
scia della retorica istituzionale che, dietro parole di dolore e appelli
alla verità, continua a evitare accuratamente di fare i nomi e indicare le
responsabilità politiche e militari. Mattarella invita oggi alla
“collaborazione dei Paesi amici” per fare piena luce su quanto accadde nei
cieli del Tirreno la sera del 27 giugno 1980. Ma questa richiesta,
formulata nei toni vaghi della diplomazia, è l’ennesimo tentativo di
salvare l’onore della NATO e la complicità dello Stato italiano, più che
una reale presa di posizione in favore della giustizia.
Sono trascorsi quarantacinque anni da quella notte in cui 81 persone furono
uccise da un missile lanciato in un’operazione di guerra segreta nel nostro
spazio aereo, eppure le istituzioni italiane continuano a parlare in
maniera allusiva, priva di coraggio. Il Presidente Mattarella non nomina
mai la NATO, non chiama in causa direttamente Stati Uniti e Francia, non
accenna al sistema di depistaggi, menzogne e coperture messo in piedi dai
vertici militari italiani, protetti dai governi di ogni colore. Si limita a
evocare una generica esigenza di verità e a sollecitare, come se si
trattasse di un favore, una maggiore disponibilità da parte di quelli che
chiama “Paesi amici”.
Ma la verità, oggi, non ha più bisogno di inviti formali. Le sentenze, le
inchieste, le ammissioni tardive di uomini come Cossiga, ci dicono che fu
una strage provocata da inseguimenti militari condotti da forze NATO nei
cieli italiani, e che il nostro Stato – invece di proteggere i cittadini e
cercare la giustizia – ha preferito il silenzio, la complicità, la
sudditanza.
Per questo troviamo inaccettabile che il Presidente della Repubblica,
rappresentante dell’unità nazionale e custode della Costituzione, si limiti
ancora una volta a un discorso inoffensivo, che non disturba gli equilibri
geopolitici, che non fa tremare nessun ambasciatore, che non alza il
livello dello scontro politico e morale necessario. Verità e giustizia non
si ottengono con le frasi di circostanza e gli inviti blandi, ma con atti
politici chiari, con una rottura netta dell’omertà atlantica, con la
pretesa formale e pubblica che Stati come Francia e Stati Uniti desecretino
ogni documento, che i responsabili vengano finalmente indicati e chiamati a
rispondere.
Oggi come ieri, ci schieriamo al fianco dei familiari delle vittime e di
quanti non accettano che la memoria venga trasformata in una commemorazione
inoffensiva. Ustica è stata una strage della NATO, e lo Stato italiano ne è
stato complice. Continuare a fingere che tutto ciò non abbia un nome e un
cognome, significa perpetuare quella violenza, quell’omertà, quel
tradimento delle vittime.
Contro il muro di gomma eretto in 45 anni, noi continueremo a batterci per
la verità, contro ogni ipocrisia istituzionale”.
E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di
Rifondazione Comunista.