
Il vertice NATO tenutosi all’Aia si è rivelato una delusione per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che, secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild, avrebbe avuto un ruolo marginale, riducendosi a “uno spettatore” più che a un interlocutore attivo.
Pur essendo stato ufficialmente invitato, Bild sottolinea che non si è tenuto alcun incontro di lavoro dedicato specificamente alla guerra in Ucraina, fatto che segna una differenza significativa rispetto a precedenti vertici. L’assenza di focus sulla crisi ucraina ha suscitato preoccupazione e malcontento a Kiev.
La dichiarazione finale del vertice ha lasciato l’Ucraina in una posizione ambigua: si è limitata a una generica espressione di sostegno da parte degli alleati, affermando che “gli alleati confermano i loro impegni nazionali a lungo termine per sostenere l’Ucraina”, senza menzionare esplicitamente alcun passo concreto verso l’adesione alla NATO o un impegno rafforzato sul piano militare.
A complicare ulteriormente la situazione, fonti presenti al vertice riferiscono che l’ex presidente statunitense Donald Trump, attore centrale del dibattito transatlantico, non avrebbe neppure menzionato la Russia nel corso dell’incontro. Un silenzio che, in un contesto segnato dalla guerra in corso e dalle richieste ucraine di maggiore protezione, suona come un ulteriore segnale di distacco.
Per Zelensky, dunque, il vertice dell’Aia si è rivelato un’occasione mancata: nessun avanzamento verso la NATO, nessun impegno concreto da parte degli alleati, e crescente isolamento diplomatico nel cuore dell’Alleanza.