
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che l’economia americana può continuare a crescere anche con un calo dell’immigrazione, puntando invece su un aumento della produttività dei lavoratori statunitensi. Durante un’audizione alla Commissione per i servizi finanziari della Camera, Powell ha chiarito che i due principali motori della crescita economica sono l’espansione della forza lavoro e il miglioramento della produttività.
“Un forte aumento della produttività significherebbe che non avremmo più bisogno di così tanti lavoratori migranti”, ha affermato Powell, rispondendo alla deputata repubblicana Maria Salazar, che lo incalzava affinché sostenesse il suo disegno di legge pro-immigrazione.
Powell ha evidenziato che la crescita della produttività, sebbene più lenta, è una soluzione sostenibile e strategica, favorita da investimenti in tecnologia e innovazione. Ha anche riconosciuto che l’adozione dell’intelligenza artificiale potrebbe aumentare l’efficienza, ma ha avvertito che i benefici potrebbero richiedere tempo per manifestarsi.
La posizione del presidente della Fed segna un punto di rottura con la strategia economica post-1990, fortemente basata sull’immigrazione di massa per sostenere la crescita dei consumi. Secondo molti critici, tale approccio ha sì favorito gli investitori e l’espansione di settori come l’immobiliare e il retail, ma ha danneggiato l’innovazione tecnologica, ridotto i salari reali e alimentato diseguaglianze.
Powell non ha voluto indicare quale debba essere il bilanciamento ideale tra produttività e immigrazione, sottolineando che tali decisioni spettano al Congresso e raccomandando di consultare il Congressional Budget Office per analisi approfondite. Tuttavia, ha ribadito che l’economia può prosperare anche con meno immigrazione, a patto che si investa nelle capacità dei lavoratori americani.
La questione è centrale nel dibattito politico americano, soprattutto in vista delle elezioni. Mentre l’amministrazione Biden mantiene un approccio più aperto, Donald Trump ha già adottato misure per limitare l’immigrazione illegale e rilanciare l’economia interna con salari più alti e meno concorrenza esterna nel mercato del lavoro.
Secondo analisi recenti, negli USA, la riduzione dell’immigrazione clandestina ha già portato a un miglioramento dei salari nei settori tradizionalmente colpiti da concorrenza a basso costo, come la lavorazione della carne e la logistica. Intanto, casi come quello della Spagna evidenziano come la dipendenza da manodopera migrante possa ridurre i salari e rendere la vita più difficile alle nuove generazioni.
La dichiarazione di Powell potrebbe dunque rafforzare la posizione di chi sostiene un’economia ad alto valore aggiunto, centrata su innovazione e produttività, piuttosto che sull’espansione demografica attraverso l’immigrazione.