
(AGENPARL) – Wed 25 June 2025 IA, Zucconi (FdI): quali realtà e quali verità?
“Siamo di fronte a un provvedimento che non solo affronta una delle sfide più cruciali del nostro tempo, ma lo fa con una visione chiara e un approccio equilibrato, ponendo al centro la tutela dei diritti della persona e della società, senza però soffocare l’indispensabile spinta all’innovazione e il sostegno alle nostre imprese. Questa legge rappresenta una solida armatura costituzionale che ci protegge dalla strumentalizzazione della tecnologia da parte dello strapotere delle Big Tech”. Lo afferma Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Attività Produttive, nella dichiarazione di voto finale sul disegno di legge in materia di intelligenza artificiale, un testo legislativo per il quale l’esponente di FdI esprime “un forte ringraziamento al Governo, e in particolar modo al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, per l’impegno e i risultati ottenuti”.
Tre i temi generali legati poi a questo provvedimento, evidenzia Zucconi, il primo dei quali è il consumo energetico: “Si stima che entro il 2027 l’intera industria dell’IA potrebbe consumare tra gli 85 e i 134 terawattora all’anno pari al fabbisogno energetico di centinaia di migliaia di famiglie; una stessa ricerca su Chatgpt – sottolinea il deputato FdI – consuma 8 volte di più di quella fatta su Internet tramite un normale motore di ricerca. Si pone quindi un problema di sostenibilità energetica di questa nuova tecnologia”.
Il secondo tema riguarda la tutela dei minori nei confronti degli accessi non solo ai contenuti dannosi prodotti dall’intelligenza artificiale, ma anche sui motori Internet in generale, “una questione molto delicata e importante su cui – ricorda Zucconi – ho presentato una proposta di legge ad hoc”.
Il terzo tema investe l’approccio della società, dell’economia e della politica rispetto alla manipolazione e contraffazione dei dati, motivo per cui “nel provvedimento – spiega Zucconi – sono state inserite norme penali in ordine al diritto autore, alla truffa e alla duplicazione abusiva di opere protette, alla sostituzione di persona e alla diffusione di contenuti falsi o illeciti generati con l’intelligenza artificiale”.
“Come ci mostrava già nel 1950 il test con cui Turing verificò l’attendibilità delle risposte date da un elaboratore elettronico e la loro assimilabilità a quelle umane, oggi il dilemma è dover procedere con una visione antropocentrica alla continua verifica dei dati forniti dall’IA affinché non vengano usati in modo fraudolento per condizionare gli esseri umani sulla formazione della loro coscienza, delle loro inclinazioni esistenziali, delle loro scale valoriali e delle loro scelte politiche. Quali verità e quali realtà? Questi – conclude Zucconi – saranno i temi da affrontare e aggiornare ciclicamente in base agli sviluppi tecnologici”.