
Parigi rischia di precipitare nuovamente nel caos politico. Dopo mesi di relativa stabilità, il governo del primo ministro François Bayrou si trova ora sull’orlo della caduta, a causa della mai sopita crisi legata alla riforma dell’età pensionabile. Il Partito Socialista ha annunciato l’intenzione di presentare una mozione di censura, accusando Bayrou di aver “sabotato” il compromesso sul quale era stato costruito il suo fragile esecutivo.
Il conflitto ha radici profonde: tutto è cominciato nel 2023, quando l’allora premier Élisabeth Borne aveva imposto l’aumento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni tramite l’articolo 49.3 della Costituzione, evitando il voto parlamentare. La mossa ha innescato proteste di piazza, scioperi e forti tensioni politiche. Dopo la breve parentesi del premier Gabriel Attal – caduto in seguito alle elezioni anticipate volute da Macron – anche il successore Michel Barnier si è trovato travolto dallo stesso tema. Barnier, che aveva cercato di approvare il bilancio ricorrendo nuovamente al 49.3, è stato censurato e rovesciato da una inedita alleanza tra il Nuovo Fronte Popolare (NPF) e il Rassemblement National (RN).
Bayrou, subentrato dopo appena 90 giorni di governo Barnier, aveva provato una via alternativa: un “conclave” tra imprenditori, sindacati e rappresentanti della società civile per negoziare sulla riforma delle pensioni. Tuttavia, martedì scorso, il tavolo si è rotto senza esiti concreti, lasciando l’esecutivo di fronte a due strade entrambe rischiose: tornare al controverso 49.3 o affrontare un voto parlamentare che potrebbe decretarne la fine.
Il Partito Socialista, che finora aveva garantito una fragile tregua, ha annunciato che presenterà una mozione di censura se Bayrou non sottoporrà la riforma al voto dell’Assemblea. Il segretario Olivier Faure ha accusato il premier di aver disatteso le promesse e di aver concesso troppo alle lobby imprenditoriali.
Il Rassemblement National, pur contrario all’innalzamento dell’età pensionabile, ha mantenuto il riserbo su un eventuale appoggio alla mozione. Il suo leader, Jordan Bardella, ha lasciato intendere che il RN potrebbe temporeggiare fino alla battaglia d’autunno sulla legge di bilancio, sottolineando che “il vero momento della verità” arriverà con la nuova sessione parlamentare.
Con l’Assemblea spaccata in tre e il Paese sotto l’occhio vigile di Bruxelles per i conti pubblici fuori controllo, la Francia rischia una nuova, pesante crisi istituzionale. A meno di un compromesso in extremis, Bayrou potrebbe essere il quarto premier a cadere in meno di due anni, confermando l’instabilità cronica che affligge il secondo mandato di Emmanuel Macron.