
(AGENPARL) – Tue 24 June 2025 Ricci: “Le Marche purtroppo non crescono. Anche Banca d’Italia smentisce
Acquaroli”
“Per mesi, il Governatore Francesco Acquaroli e la sua maggioranza hanno
dipinto un quadro delle Marche, fatto di presunti successi economici e di
una regione in costante crescita. Hanno sbandierato cifre e promesse,
illudendo i cittadini con una narrazione autoreferenziale e disconnessa
dalla realtà. Oggi, però, i dati diffusi da Bankitalia, attraverso
l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), così come il
rapporto Svimez, rivelano una verità ben più amara e preoccupante,
nonostante i miliardi del PNRR (al quale loro in Europa hanno votato
contro) e i 14 miliardi per la ricostruzione post-sisma”. Così Matteo
Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione
Marche, in una nota, a margine della diffusione dei dati dell’indicatore
trimestrale dell’economia regionale (ITER), elaborati da Bankitalia.
“Le cifre non mentono: nel 2024, l’attività economica nelle Marche è
cresciuta solo dello 0,4%, ben al di sotto della media nazionale (0,7%). Un
dato che non solo ci posiziona in coda rispetto al resto del Paese, ma che
conferma una stagnazione già registrata l’anno precedente. L’industria
marchigiana continua a soffrire, con un +11% di imprese in difficoltà e con
un calo del fatturato che colpisce indistintamente piccole e grandi
imprese, e che si fa particolarmente sentire tra quelle più orientate
all’export, a riprova di una politica economica miope e inadeguata a
sostenere il nostro tessuto produttivo. Si osservano, inoltre, debolezza
del credito alle imprese anche per minori investimenti, tasso di
deterioramento del credito in crescita, calo del numero degli sportelli
bancari”, spiega Ricci.
“Ma la situazione più allarmante emerge sul fronte dell’occupazione. Mentre
Acquaroli si vanta di una regione che lavora, Bankitalia ci dice che
l’occupazione nelle Marche è cresciuta in misura inferiore alla media
nazionale, con un tasso di occupazione sostanzialmente stabile. Il settore
privato, vera cartina di tornasole della salute economica, ha visto un
dimezzamento dei contratti di lavoro dipendente attivati al netto di quelli
conclusi, e nell’industria le cessazioni hanno prevalso sulle nuove
assunzioni. A ciò si aggiunge un dato drammatico: la crescita significativa
delle richieste di accesso agli strumenti di integrazione salariale, in
particolare nei settori chiave della meccanica e del sistema moda, segno
inequivocabile di un’emergenza sociale ignorata o sottovalutata”, aggiunge
Ricci.
“In poche parole, la nostra regione non sta creando quelle opportunità di
lavoro stabili e di qualità di cui le Marche hanno bisogno. E mentre il
divario di genere nella partecipazione al mercato del lavoro si riduce
lievemente, resta ancora molto da fare per garantire pari opportunità a
tutte e tutti”, sottolinea Ricci.
“È evidente che la narrazione trionfalistica del Governatore Acquaroli è
stata smentita dai fatti. La sua amministrazione non ha saputo dare
risposte concrete alle sfide economiche e sociali che la nostra regione
affronta. Non possiamo accettare questa deriva. Le Marche meritano una
guida che si basi sui dati, che ascolti le esigenze dei lavoratori e delle
imprese, che investa nel futuro con serietà e lungimiranza. È tempo di un
cambio di rotta, di politiche che mettano al centro le persone e il loro
benessere, non le autocelebrazioni di un’amministrazione che ha perso il
contatto con la realtà”, conclude Ricci.