
(AGENPARL) – Tue 24 June 2025 Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale
Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati,
soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace.
Questi i temi al centro dell’Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale
pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, alla quale ha partecipato una
delegazione lucana.
“Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle
pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari
realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi
sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea,
il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il
documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della
politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato
da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di
visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello
all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare
scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento
dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia
la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve
restare equo e realmente universale”.
Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure
perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi
quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea
con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero
essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose.
“Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più
equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la
necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge
nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.
*Al centro dei lavori la delegazione di Anp-Cia Basilicata ha rilanciato il
ruolo e la figura degli agricoltori anziani c*he si fanno carico di
perpetuare il lavoro agricolo, di custodire l’ambiente, di trasmettere
saperi alle giovani generazioni. Ma anche una forte rivendicazione della
dignità dell’agricoltore anziano. Per noi – hanno sostenuto i delegati
lucani – significa rivendicare all’agricoltura e agli agricoltori d’essere
stati argine alla crisi, di aver assicurato la tenuta sociale e di essere
oggi centrali nella proposta di un modello di sviluppo sostenibile ed
equilibrato. Ma perché questo sia, è indispensabile che l’agricoltore
anziano ritrovi a pieno la sua dignità e gli venga riconosciuto un ruolo
sociale, culturale ed economico. E qui si pone il tema dell’invecchiamento
attivo “che non deve essere solo uno slogan evocato, ma una strategia
praticata”. I numeri sono impietosi: *l’83,7% degli associati all’Anp
percepisce un assegno mensile inferiore a 1.000 euro* e addirittura il
44,6% ha una pensione che arriva appena ai 502 euro mensili, ossia il
valore del trattamento minimo. E gran parte di queste “mini-pensioni” sono
concentrate nel settore primario.
La chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano
Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è
complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli
stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo,
soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione
che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a
sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e
garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione
tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera.
Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta
accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non
è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver
compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando
a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più
equa, più umana”.