
Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha annunciato oggi la sospensione totale dell’esportazione di munizioni da parte della Serbia, affermando che tutte le forniture saranno ora destinate esclusivamente alle forze armate nazionali.
Durante una conferenza stampa, Vučić ha risposto alle domande riguardanti la posizione della Serbia rispetto al conflitto israelo-iraniano e alle esportazioni militari, dichiarando:
“Ora abbiamo letteralmente bloccato tutto e lo stiamo inviando al nostro esercito. Una cosa è che abbiamo esportato dopo il 7 ottobre, un’altra è oggi.”
Il presidente ha sottolineato che l’interruzione delle esportazioni riguarda esclusivamente le munizioni, precisando che la Serbia non commercia “armi e utensili”, ma solo proiettili e munizioni, fondamentali per sostenere l’industria militare nazionale.
Vučić ha evidenziato l’impatto sociale di questo settore economico, affermando che oltre 24.000 persone dipendono direttamente da queste attività industriali, con un impatto indiretto su circa 150.000 cittadini.
“Non voglio lasciarli senza pane. Ho aperto loro mercati in Asia e negli Stati Uniti. Il Prvi Partizan esporta da 15 anni negli USA, dove da solo consuma l’80% della produzione.”
Il leader serbo ha anche menzionato l’importanza della gestione diplomatica della situazione, promettendo di spiegare direttamente l’intera dinamica sia al presidente iraniano Masoud Pezeshkian sia a quello israeliano Isaac Herzog nei prossimi colloqui.
“Mi occupo della sicurezza di questo Paese, ma anche del benessere dei nostri lavoratori,” ha concluso Vučić.